Continua il caso della Asl e dei Poct.Ad intervenire questa volta il consigliere regionale Tommaso Luzzi che punta i fari sulla scelta dell'Asl di ridimensionare i laboratori per puntare sulla ''macchinette'' installate nei pronto soccorso.''E' paradossale- dice Luzzi- che in strutture dotate di eccellenti laboratori analisi l'Asl di Latina abbia scelto di introdurre per la notte e i festivi un sistema computerizzato gestito da infermieri sulle cui affidabilit non vi sono ancora certezze. Tanto vero che i medici in servizio molto spesso, non fidandosi della macchinette, inviano le provette in ambulanze agli ospedali di Formia e Latina, dove i laboratori funzionano a tempo pieno.'' ''In questo modo- continua Luzzi- ''non vi alcun risparmio ed anzi ritengo, che a conti fatti, vi sia uno spreco di risorse peraltro a scapito dell'efficienza. Sul progetto Poct chiediamo quindi al Consiglio Regionale che si faccia chiarezza in termini economici e di regolarit delle procedure ''. La gestione dei Poct rischia di innescare una grana per il manager dell'Asl Ilde Coiro che in provincia li ha trovati ma non mai andata a fondo su costi e reale convenienza. Intanto la Cgil, che ha sollevato la questione dei Poct, ha fatto i conti in tasca alla Asl: nel 2007 l'utilizzo dei Poct ha comportato una spesa di 200 mila euro nel distretto Terracina-Fondi per le soli notti e le giornate di chiusura festiva dei laboratori. Ma questo solo il costo dei reagenti chimici poich ad esso si aggiunge quello delle ambulanze che fanno la spola per Latina o Formia.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 17/02/2009 Ore 13:41