Torna in primo piano il Mof ma non in qualit di agropolo pontino bens come centro gravitazionale intorno al quale ruoterebbero, utopisticamente in armonia, 'ndrangheta, mafia e camorra.E' questa la visione di Alessandro Lanni, autore di un' inchiesta edita quest'oggi sul Corriere della Sera nella sezione economia intitolata Lazio, se la camorra va al mercato.
La cattedrale sospetta, nomine difficili: i titoletti delle varie colonne suggeriscono a primo acchito cosa si sta per leggere.
Che il mercato sia sfortunatamente isolato dalla rete autostradale, che sia stato costruito con tanti soldi, molti della Regione, che non riesca pienamente a vivere come dovrebbe, che ci siano edifici ancora non utilizzati, che si tratti di una terra di lavoro nero, queste sono cose che, chi abita a Fondi, e chi ogni giorno in quella cattedarale sospetta ci lavora, sapeva gi. Ma sapeva anche che il sistema stradale non mai stato dei migliori un po' in tutta la provincia e che il lavoro in nero una sanguinosa piaga che investe da anni tutta la regione sempre pi affollata da extracomunitari senza permesso di soggiorno che pur di vivere, e vai poi a colpevolizzarli, si accontentano di poco, e abbassano inevitabilmente il livello medio degli stipendi. Non c' da stupirsi poi, con un simile quadro, se le autostrade distino km e se anche al Mof sia diffuso il lavoro in nero. Ma ci che pochi fondani condivideranno leggendo le parole del signor Lanni, sicuramente il tetro incipit del suo articolone, che ad essere un po' navigati nel campo, suona pi come l'esordio di un romanzo ottocentesco che come un pezzo di economia. L'immagine di un colosso statico e desertico, disabitato che all'una non lascia intravedere anima viva e che al massimo il gioved e la domenica, vede un po' di traffico resta decisamente poco credibile. Non escludendo la presenza di pi di qualche mela marcia nel ricco cesto di frutta, il signor Lanni dovrebbe provare a fare un' escursione lungo viale Piemonte intorno alle 6 del mattino; dovrebbe intervistare le centinaia di persone che quotidianamente si alzano a notte fonda e vanno a dormire quando il sole alto nel cielo; dovrebbe poi proseguire la sua escursione in campagna, dove i proprietari terrieri ancora raccolgono personalmente le proprie zucchine. Scoprirebbe che sempre pi serre affollano la campagna e che nonostante la crisi, indiscussa e pesantissima, ogni giorno i vecchietti ancora congestionano il traffico ciascuno con la propria Ape Cross stracolma di primizie di ogni sorta.
Si tratta comunque della principale azienda dell'agro pontino meridionale, la seconda nel sud Europa per lo smistamento di prodotti agroalimentari, come ha sottolineato lo stesso Lanni, pare ovvio che con 12 milioni di quintali di frutta e verdura che ogni anno passano da queste parti molta merce provenga dal Sud, dalla Sicilia e Calabria e dalla Spagna.
Poi Lanni prosegue raccontando di camion che transitano in viale Piemonte proseguendo verso rotte di droga e armi per arricchire la criminalit organizzata. Accenna alle indagini della Dda e prosegue descrivendo i titoloni di Latina Oggi dove campeggia da anni la parola illegalit. Allude a presunti coinvolgimenti dei dirigenti del mercato con la criminalit organizzata per poi citare al primo rapporto su sicurezza e legalit in agricoltura, realizzato dalla Fondazione Cloe e uscito lo scorso ottobre secondo il quale al Mof si respira un clima geocriminale particolare.
La cittadinanza divisa tra sostenitori e detrattori del mercato, e questo un dato di fatto, sicuramente non tutto oro quello che luccica ma in ballo c' anche gente che lavora sodo, che suda, che vive di quel mercato. Che non sia fatto, di tutta l'erba un fascio!
Articolo
a cura di B. Savodini
pubblicato il 02/02/2009 Ore 13:34