Il caso Migliozzi ad una svolta. E l'ipotesi del suicidio sembra allontanarsi sempre pi. Ieri, infatti, venerd 16, la polizia scientifica giunta direttamente dalla capitale per setacciare il furgone del 30enne di Fondi, amico del giovane trovato carbonizzato lo scorso 30 dicembre in un vecchio casolare di via Capocroce. Conoscente intimo e vicino di casa della vittima, l'uomo indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere.Il suo Fiat Iveco era gi stato sequestrato il giorno dell'epifania, mezzo necessario al 30enne per raccogliere e rivendere ferro usato. La scientifica ieri ha terminato il suo lavoro soltanto in serata e dai rilievi al luminol sembra non essere emerso nulla di compromettente, anche se per i risultati ufficiali bisogner attendere all'incirca 15 giorni.
Il pm Chiara Riva, titolare delle indagini su Migliozzi, sembra aver dunque spostato il focus sull'omicidio, tralasciando la pista del suicidio per la disastrosa situazione familiare. Dubbi erano sorti anche al momento del ritrovamento del cadavere, in quanto il corpo era in una posizione piuttosto strana (distesa) per uno che avrebbe potuto darsi alle fiamme da solo. Eppure sull'amico 30enne ora iscritto sul registro indagati tutti, familiari della vittima compresi, sembrano confidare: non pu essere stato lui ad uccidere Migliozzi. Il giovane trovato carbonizzato aveva avuto precedenti per droga, e in questi momenti il suo amico gli sarebbe stato sempre vicino. Intanto l'avv. Cardillo Cupo, legale dell'unico indagato in questa vicenda, appare assolutamente tranquillo.
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a cura di S. di Biasio
pubblicato il 17/01/2009 Ore 13:25