L'operazione Damasco sarebbe passata anche attraverso Terracina. Tutto sarebbe iniziato dalle indagini condotte dai carabinieri, sulle avventure immobiliari di un paio di imprenditori di Terracina, l'uno nell'acquisto di locali, l'altro nel settore dell'edilizia.Un giro di assegni sospetto che non avrebbe portato a scoprire nulla di sostanzioso dal punto di vista giudiziario ma che avrebbe dato il via all'inchiesta dell'Antimafia sul vasto giro di usura a Fondi. Anche se in maniera trasversale, Terracina avrebbe contribuito nell'operazione che ha permesso di scoprire il radicamento sul territorio pontino della cosiddetta Quinta Mafia, una rete che si estende nel sud pontino tra Fondi, Itri, Monte San Biagio, San Felice Circeo e Terracina.
Tra le attivit principali, usura, riciclaggio di denaro sporco e monopolio nel settore dei servizi e del commercio.
Per il momento a Terracina nessuna inchiesta di rilievo ha permesso di scoprire quanto portato alla luce a Fondi.
Non mancano per segnali preoccupanti, come ad esempio la raffica di attentati incendiari finalizzati a creare un monopolio nel mercato delle onoranze funebri.
Messaggi di fuoco che hanno avuto come bersaglio imprenditori pi o meno noti legati al mondo dell'edilizia ma che per il momento non avrebbero portato alcun esito investigativo.
Gli investigatori hanno intanto promesso di andare a fondo circa gli affari della sorella del capo attualmente in prigione del potente clan attivo a nord di Napoli e del marito arrestati nel luglio scorso con l'accusa di estorsione nell'ambito dell'inchiesta condotta dai carabinieri di Casoria.
La coppia da tempo risiedeva a Terracina dove possedeva immobili e attivit commerciali. Per il momento, comunque, le vicende sembrerebbero non avere nessun legame tra loro ma mantengono, senza dubbio, alta l'attenzione anche a Terracina sui movimenti di denaro legati all'usura e al riciclaggio.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 29/12/2008 Ore 13:45