Nuovo clamoroso sequestro preventivo legato allormai nota operazione Damasco, linchiesta sulla presunta usura aggravata da modalit mafiosa che nello scorso febbraio port in carcere quattro persone residenti a Fondi.A distanza di circa un mese da un analogo provvedimento che aveva interessato immobili e quote sociali per circa otto milioni di euro riconducibili ad uno dei quattro arrestati, nella fattispecie un immobiliarista di 39 anni, la divisione anticrimine della Questura di Latina ha ora sequestrato un patrimonio immobiliare e finanziario del valore di ben 20 milioni di euro ad un altro degli arrestati, vale a dire un 72enne di origini calabresi ex imprenditore ortofrutticolo.
Luomo sarebbe stato monitorato da tempo dalla polizia per i collegamenti con pregiudicati affiliati ad una cosca della 'ndrangheta operante a San Luca. Il voluminoso patrimonio di beni sequestrati dislocato soprattutto a Fondi e consiste in 51 immobili tra appartamenti e fabbricati tra cui un capannone nei pressi del MOF; sette negozi e tredici terreni agricoli. La dirigente del Tribunale di Latina parla di lui come di un capo, una sorta di padrino. A quanto pare, in un appartamento a Fondi, l'uomo tiene ospite anche E.M., il primo imputato nel processo Anni '90 per le estorsioni nel Sud Pontino.
Nel paese nativo dell'uomo, cio Rosarno in provincia di Reggio Calabria, sono stati invece sequestrati due negozi e un fabbricato. Altra parte del patrimonio finanziario costituito da quote di partecipazione in una societ inizialmente impegnata nel commercio ortofrutticolo, poi nel settore immobiliare e poi ancora nella fornitura di servizi.
Il collegio penale del tribunale pontino presieduto dal Giudice Cinzia Parasporo ha disposto il sequestro anche per quote di deposito di risparmio e di alcuni conti correnti con saldi attivi presso un istituto di credito fondano, nonch unautovettura.
Il decreto penale stato eseguito sulla base di complesse indagini che hanno portato ad evidenziare le attivit illecite del commerciante e l'arricchimento sproporzionato, rispetto ai redditi dichiarati del nucleo familiare che lanno scorso, per esempio, ammontavano ad appena 40mila euro. Secondo gli inquirenti gli immobili e le disponibilit finanziarie sono frutto di attivit illecite, tra cui in particolare, appunto, lusura.
La clamorosa operazione, che avrebbe portato ad accertare anche la locazione di un appartamento ad un presunto boss della camorra, stata illustrata questa mattina a Latina in una conferenza stampa durante la quale il Questore Nicol DAngelo ha fra laltro dichiarato che le indagini e gli accertamenti non possono ritenersi conclusi.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 20/12/2008 Ore 13:24