In seguito all'allarme chiazze oleose al Lago di Fondi che sta destando non poche preoccupazioni, soprattutto in seguito al blitz operato dalla provinciale l'altro ieri, si sono messi in moto anche gli uomini addetti alla vigilanza del Monumento Naturale.Gli stessi hanno potuto constatare lo spandimento delle acque di vegetazione dei frantoi oleari, colpevoli tra l'altro, di emanare un terribile odore e di giungere in qualche caso, fino ai canali. Da non sottovalutare la presenza di chiazze oleose visibili sulla superficie del Lago derivanti probabilmente dalla confluenza al suddetto lago di piccoli canali di percolazione legati al fenomeno dello "spandimento controllato". Una realt che non sarebbe irregolare nel caso rispettasse la normativa vigente ma con la quale non sembrerebbe molto d'accordo il Commissario Straordinario del Monumento Naturale Onorato Mazzarrino secondo il quale il fenomeno attualmente in atto non sarebbe compatibile con una gestione naturalistica dell'area protetta che prevede la tutela e l'uso compatibile delle risorse idriche, nonch la valorizzazione delle risorse agricole e ittiche del territorio, che in questo modo potrebbero essere seriamente danneggiate. Mazzarrino si dice inoltre deciso a prendere tutte le opportune iniziative per bloccare immediatamente il fenomeno e nel frattempo individuare delle soluzioni a breve e a lungo tempo con l'intervento diretto della Regione Lazio, per mettere a disposizione di gran parte dei comuni produttori di olio inseriti nel Parco Naturale dei Monti Aurunci, nel Parco della Riviera d'Ulisse e nel recentissimo Parco Naturale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, uno o pi impianti dove conferire le acque di vegetazione per il loro smaltimento controllato e la loro depurazione. Nel frattempo Mazzarrino e Giorgio Bidittu, Direttore del Monumento Naturale, organizzeranno presso la sede sita in Via Appia una serie di incontri con i titolari delle aziende olearie di Monte San Biagio e di Fondi, al fine di individuare con la massima tempestivit possibile, soluzioni condivise e utili a contrastare ed eliminare questa forma di inquinamento dell'area protetta.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 29/11/2008 Ore 13:53