Dopo l'ordinanza di sequestro preventivo al canile di via Sant'Oliva, la titolare della struttura ha chiesto immediato ricorso al Tribunale del riesame.A darne comunicazione, per conto dellavvocato Letizia Bortone, l'ingegnere Mario Forcina, perito di parte ed esperto di tutela ambientale, oltre che responsabile dei lavori edilizi della struttura secondo il quale i reati contestati sarebbero privi di fondamento. Nell'ordinanza di sequestro preventivo firmata dal gip Tiziana Coccoluto, il pm Marco Giancristofaro aveva parlato di scarichi di rifiuti non autorizzati, di violazione della normativa urbanistica, di maltrattamento di animali, di disturbo della quiete pubblica e di emissioni di odori molesti. Reati che verranno contestati uno per uno da parte della controparte decisa ad andare fino in fondo per sino chiedendo eventuali danni morali e materiali.
C' stata una fretta per nulla giustificata da riscontri reali - sostiene Forcina - ed stata data in pasto agli organi mediatici una versione dei fatti che il collegio legale difensivo dimostrer priva di quei fondamenti che possano autorizzare una chiusura forzata, priva del reale riscontro di ipotetici reati, tutti da dimostrare. Dopo la prima ispezione del marzo scorso, prosegue l'ingegnere - era stato dato incarico a un'equipe di etologi di monitorare la condizione psicologica dei 750 esemplari canini assistiti nella struttura e provenienti anche da diversi comuni della provincia, tra i quali Pontinia, Fondi, Sezze Romano e Minturno. Ebbene il controllo dell'equipe si concretizzato in un lasso di tempo che non ha raggiunto neppure un'ora di orologio. Lavoro che generalmente richiede non solo giorni, ma anche mesi. Ecco perch riteniamo affrettato e privo fondamento il provvedimento, avverso il quale il collegio difensivo dar battaglia.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 24/11/2008 Ore 13:15