E dopo circa 7 mesi di reclusione arrivano i domiciliari anche per l'ultimo rimasto in carcere dei 4 fondani arrestati lo scorso febbraio nell'ambito dell'operazione Damasco.Si tratta del 72enne imprenditore di origini calabresi che riuscito, grazie all'intermediazione dei suoi legali Massimo Procaccini, Giovanni Giaquinto e Massimo Basile, ad ottenere i domiciliari a causa di problemi di salute; a dare tale disposizione stata la Sezione speciale per il riesame del Tribunale di Roma. E' una persona ultrasettantenne che per ovvi motivi ha spiegato l'avvocato Procaccini versa in condizioni di salute non certo ottime, quindi, poteva essere tenuta in carcere solamente per esigenze cautelari di particolare rilevanza. Esigenze che in questo caso specifico non sussistono, dato che nella chiusura delle indagini al mio assistito ha proseguito l'avvocato stata contestata, con gli altri coimputati, solamente l'associazione per delinquere, non certo l'associazione mafiosa o il concorso esterno. L'unica aggravante a suo carico ha concluso Procaccini l'essersi avvalso della forza intimidatrice di un'associazione mafiosa che potrebbe anche essere stata accresciuta esageratamente. I legali si dicono quindi soddisfatti anche se gli arresti domiciliari sono giunti solo dopo 7 mesi di reclusione presso la casa circondariale di Lanciano e dopo che le richieste di scarcerazione erano state tra l'altro respinte per ben due volte. Ora si resta in attesa della fissazione dell'udienza preliminare. Secondo la Dda di Roma, il 72enne in questione sarebbe il perno centrale di un'organizzazione criminale ben radicata sul territorio che da tempo praticava una sistematica attivit usuraia. Secondo gli inquirenti nell'associazione erano parte integrante anche altri 3 fondani, un 39enne, un 48enne ed un 37enne tutti nel frattempo scarcerati e che ora sono in attesa del processo.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 12/11/2008 Ore 12:56