Conseguente a questa prima mossa legale sarà l'invio di una nota informativa alla Procura della Repubblica di Latina per la controversa questione dell'utilizzo dei Poct, strumenti che, in assenza di operatori del laboratorio analisi, definiscono i valori del paziente, la cui conoscenza è indispensabile per poter procedere all'anestesia prima dell'intervento operatorio.
Tra l'altro è noto che i risultati dei Poct sono stati il più delle volte sballati, che il loro utilizzo è previsto solo per il personale infermieristico abilitato, che gli anestesisti diffiderebbero dei valori indicati dei Poct, il cui esame giunge nelle loro mani senza la firma di un responsabile, che copra, nel caso di decesso o di operazione mal riuscita, le responsabilità penali di eventuali sbagli commessi sulla scorta di esami che falsano le reali condizioni di salute del paziente.
Per quanto riguarda la comunicazione specifica dell'avv. Faiola, il legale ricorda che un progetto dell'Asl ne prevedeva l'utilizzo fino al 2004 e che, dopo quella data, "non risultano altri atti che ne abbiano previsto l'attività ". Poichè i responsabili di reparto obbligherebbero gli infemieri anche non abilitati a usare i Poct, il quesito legale dell'avv. Faiola, oltre ad ottenere il pagamento delle prestazioni effettuate in tutti questi anni, tende a stimolare il pronunciamento della Coiro sul problema.
Al Direttore dell'Asl viene inoltre chiesto come si giustifichi, nel contesto di una politica di risparmio mirata al risanamento finanziario del settore Sanità, lo spreco dei soldi dei contribuenti sia circa l'acquisto dei reagenti per il funzionamento dei Poct sia a causa di controversie legali per il mancato pagamento delle prestazioni del personale sanitario.