L’allenatore ex Gaeta è riuscito ad infondere in pochi giorni alla propria squadra quella mentalità necessaria per affrontare qualsiasi avversario in situazioni difficili come sabato in tuscia con una squadra a mezzo servizio. Assenti Binetti per squalifica e Guida per infortunio, il quintetto fondano doveva fare i conti anche con le non perfette condizioni fisiche di Vulekovic ricorso alle cure dello staff medico poche ore prima della partita. In questa situazione la Benacquista Assicurazioni si presentava sul parquet viterbese con il direttore sportivo Fabrizio Macaro a referto come decimo uomo.Una trasferta che poteva pesare molto sul morale del gruppo dopo la sconfitta patita contro la Fox nella giornata di esordio del campionato. Tutt’altra musica e gioco si è visto, invece, in campo con Falovo e compagni decisi più che mai a vendere cara la pelle. L’unica nota lieta della giornata arrivava da capitan Macaro che durante la settimana aveva dato segnali di miglioramento confermando così il suo probabile rientro. L’ex playmaker del Chieti, infatti, malgrado ancora il dolore al ginocchio destro causato da una infiammazione, si metteva a disposizione del tecnico in un momento così particolare di emergenza. Non a caso veniva schierato nel quintetto di partenza insieme a Falovo, Laguzzi, Kunkel e Vulekovic nel tentativo di contrastare la formazione di casa galvanizzata dai due successi consecutivi grazie ad un La Torre trascinatore e leader di questa squadra . Un primo quarto quasi perfetto quello della Benacquista Assicurazioni costretta a poche ore dall’inizio della partita a cambiare modulo e schema per sopperire all’assenza in attacco di Binetti , puntando così tutto su una difesa asfissiante con pressing e raddoppi che non davano punti di riferimenti agli avversari. Palloni recuperati e rimbalzi difensivi sono stati i numeri di Falovo e Laguzzi sotto la regia attenta di Macaro e il lavoro di rifinitura di Kunkel e Vulekovic. Una vera e propria trance agonistica che portava il Fondi a chiudere la prima frazione sul 19 a 6 a proprio favore. La musica non cambiava nel secondo quarto di gioco, il Viterbo continuava a sbagliare i canestri più facili sotto i tabelloni cominciando così a dare segnali di nervosismo, mentre il Fondi ne approfittava senza affannarsi più di tanto andando al riposo con un confortante +18 ( 17-35). I pochi spettatori in tribuna di fede viterbese speravano nella ripresa in una reazione d’orgoglio del quintetto allenato da Masini che, invece, collezionavano il più brutto dei quattro tempi giocati tanto da chiudere dopo dieci minuti con un solo canestro all’attivo (19-54), con un La Torre irriconoscibile grazie all’ottima prestazione di Laguzzi al quale l’allenore della Benacquista Assicurazioni aveva assegnato il difficile compito della marcatura. Nell’ultima parte del match più spazio ai giovanotti della panchina che non hanno deluso le aspettative dimostrando di avere carattere e ampi margini di crescita. Elementi questi sui quali il tecnico di Fondi potrà lavorare nelle prossimi mesi con maggiore tranquillità.