«Quanto apparso durante la nostra visita a Dachau su alcuni articoli del giornale locale “Latina Oggi” costituisce una polemica infondata e deleteria unicamente per chi la fa». Così il sindaco di Fondi Luigi Parisella ha voluto rispondere alla polemica sollevata soprattutto da alcuni esponenti dell’opposizione circa presunte “spese inopportune” per il Comune di Fondi.
«Dachau in realtà – evidenzia il primo cittadino fondano - aveva rivolto l’invito a tutti i 30 Consiglieri Comunali, ai 9 Assessori e ai Dirigenti del Comune di Fondi, ma molti hanno declinato per motivi personali, tant’è che siamo giunti in Germania in 43. Chi ha portato con sé i propri familiari ha provveduto personalmente alle proprie spese, spese che invece per il Comune di Fondi restano a 7032 euro. La pseudo polemica messa in atto fa acqua da tutte le parti e noi continueremo a rinsaldare anno dopo anno questo prezioso gemellaggio».
Rincara la dose anche l’Assessore al Turismo Marco Carnevale: «Nell’articolo del 9 Agosto apparso su “Latina Oggi” si titola: “Nella delegazione extra large dirigenti, nipoti e poeti”, ma “nipoti e poeti” hanno pagato da sé le loro spese, seppur invitati dal Comune di Fondi e da quello di Dachau stesso a partecipare alla visita tedesca. Ma qualcuno vuol riempire le pagine con polemiche sterili a cui noi rispondiamo semplicemente con i fatti.
Il gemellaggio decennale con Dachau è una ricchezza per la nostra città: basti pensare che il contatto tra i dirigenti delle due città gemellate potrà servire come trampolino di lancio per collaborazioni tra gli uffici di Dachau e Fondi». D’altronde la presenza del gruppo fondano a Dachau ha piacevolmente sorpreso non solo il sindaco di Dachau, ma anche quello di Renkum, cittadina olandese in rapporti d’amicizia e culturali con quella tedesca. Infatti il primo cittadino di Renkum ha reso omaggio anche al sindaco di Fondi invitandolo a venire presto a trovare la città dei Paesi Bassi di cui è borgomastro insieme ad una delegazione della città italiana.
Sembra dunque si fatichi ad apprezzare il valore di questi scambi culturali figli di gemellaggi faticosamente portati avanti, nel segno di un’Europa unita che, senza queste piccole ma fondamentali amicizie, avrebbe motivo di esistere solo in belle parole.