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Acqualatina, polemica sul bilancio in perdita e, soprattutto, sui presunti rischi per i Comuni e i cittadini derivanti dal mutuo con Depfa Bank

Sono ormai praticamente quotidiane le polemiche connesse ad Acqualatina, la societ pubblico-privata che, come noto, gestisce il servizio idrico integrato in provincia di Latina, ad Anzio e Nettuno in quella di Roma e in cinque comuni ciociari.

Le ultime contrapposizioni in ordine di tempo riguardano il bilancio della societ, approvato nei giorni scorsi con una perdita di circa un milione e 700mila euro. Ma la controversia principale continua a riguardare lormai noto mutuo di circa 115 milioni di euro, contratto con la banca irlandese Depfa, attraverso il quale realizzare gli investimenti previsti dalla convenzione con cui nel 2003 fu affidata la gestione di condotte idriche, depuratori e sistema fognario appunto ad Acqualatina. Per quanto riguarda il bilancio c da dire che il documento contabile stato approvato con il 72 per cento del capitale sociale, vale a dire il 49 per cento della componente privata, cio la cordata Idrolatina guidata sostanzialmente da Veolia; pi il 23 per cento della componente pubblica, vale a dire i Comuni che detengono complessivamente il 51 per cento. A tal proposito vale la pena segnalare che, mentre i sindaci di Latina, Cisterna, Terracina e Formia hanno votato a favore, quello di Aprilia era assente e quello di Priverno invece uscito dallaula dichiarando apertamente che Acqualatina ha una situazione economico-finanziaria preoccupante in quanto ci sono troppi debiti, e quello acceso con Depfa Bank rischia di creare un serio squilibrio in bilancio, tanto da portare la societ a non riuscire a restituire quel denaro. Dal bilancio emerge che la societ vanta crediti per oltre 89 milioni di euro, 62 dei quali verso clienti e 12 milioni e mezzo verso lerario. La disponibilit di cassa al 31 dicembre 2007 era di 2 milioni e 835mila euro mentre sul fronte delle passivit quasi 47 milioni di euro sono i debiti verso fornitori, quasi 66 milioni verso banche, ovvero loperazione relativa alla prima tranche del mutuo, appunto, con Depfa. Dal conto economico emergono ricavi per poco meno di 67 milioni di euro, contro costi pari a quasi 63 milioni. La differenza positiva di circa 4 milioni di euro per annullata da poco meno di 5 milioni e mezzo di euro per interessi e altri oneri finanziari che portano ad una perdita desercizio, come detto, di circa un milione e 700mila euro, considerata comunque dalla societ non strutturale. A spiegare ai Soci le varie voci del bilancio 2007 stato il senatore fondano Claudio Fazzone, che da circa due anni come noto presidente del consiglio di amministrazione di Acqualatina. Nel corso del 2007 e allinizio del 2008 ha detto fra laltro Fazzone - l'incasso delle fatture/bollette emesse per la gestione del servizio idrico integrato non ha raggiunto le performance previste. Ad Anzio e Nettuno, per esempio, perdurano diffuse abitudini al non pagamento delle fatture, ereditate dalla precedente gestione del Consorzio di Carano. Ma il problema soprattutto Aprilia dove un comitato spontaneo sta conducendo una vera e propria battaglia ideologica. Acqualatina, che intanto nega la possibilit di un aumento della tariffa per coprire gli insoluti, ha pertanto avviato una serie di iniziative nei confronti dei morosi, si attivata verso i cosiddetti grandi clienti, con lavvio di procedure esecutive con emissione di cartelle esattoriali. Si punta soprattutto sui risultati della riscossione coattiva dei crediti tramite cartella esattoriale e a partire da luglio/agosto 2008 dovrebbe cambiare il trend non positivo dei primi mesi dell'anno. L'eventuale inefficacia delle azioni indicate che dovranno ragionevolmente permettere nel corso del triennio 2008-2010 di tornare al livello di incassi previsto dai piani finanziari potr, per, avere implicazioni rilevanti circa l'esistenza futura del presupposto della continuit aziendale. Un passaggio che, effettivamente, non lascia del tutto tranquilli. Le polemiche principali, comunque, riguardano, come detto, il mutuo di 114 milioni e mezzo di euro contratto con la Depfa Bank, che naturalmente incide sui debiti nel bilancio di Acqualatina. Un mutuo, che come spiegato anche in un recente convegno pubblico, sar utilizzato per effettuare investimenti finalizzati a potenziare e rinnovare le condotte, ridurre le perdite del flusso idrico oggi ancora superiori al 50 per cento, e migliorare gli impianti di depurazione. In pi occasioni Acqualatina ha ribadito che le forme di garanzia richieste ai Comuni, titolari del 51 per cento del capitale sociale, non prevedono nessuna ipoteca o escussione; in altre parole non ci sono possibilit, anche in caso del verificarsi di una grave situazione economica del gestore, di rivalersi sulle azioni n su altri beni di propriet dei Comuni. Rassicurazioni che per non convincono lopposizione provinciale di centrosinistra ed alcune associazioni, in particolare Legambiente che parla di contratto capestro a danno proprio della parte pubblica e di probabili progressivi aumenti delle bollette a carico dei cittadini. Per accedere al mutuo, Acqualatina ha dovuto infatti concedere il pegno su almeno il 67 per cento delle azioni, ovvero sui due-terzi del capitale. Per il 49 per cento dei privati non c stato problema, mentre per il restante 18 circa della parte pubblica ci sono state diverse perplessit. Dopo la delibera delle settimane scorse della Giunta Comunale di Itri, della quale era stata poi sospesa lesecutivit proprio a seguito delle feroci contestazioni dellopposizione, nei giorni scorsi il pegno stato finalmente autorizzato, sempre dalla Giunta e non dal consiglio comunale con inevitabili altre critiche, dai Comuni di Latina e Terracina e, a quanto risulta, anche di Monte San Biagio. Per quanto riguarda Fondi e Sperlonga non ci sono invece, almeno finora, notizie ufficiali a riguardo. A seguito delle delibere delle giunte comunali di Latina e di Terracina sostiene appunto Legambiente, che ricorda come la vicenda sia fra laltro oggetto di un accertamento da parte della Corte dei Conti e come proprio la filiale di Roma della Depfa Bank sia coinvolta in unindagine per truffa aggravata della Procura di Milano la banca irlandese ora gestisce, di fatto, Acqualatina. I due terzi delle azioni sono infatti richiesti per deliberazioni assembleari di particolare importanza; ad esempio lo scioglimento della societ, la rescissione dello stesso finanziamento, ma soprattutto la rescissione della Convenzione di Gestione per colpa del socio pubblico. Ed ora la vera proprietaria diventa la DePfa Bank e potr fare, a suo piacimento, tutto ci. Saranno i funzionari della banca a gestire, oltre al rientro del loro credito, come far Acqualatina a recuperare quei 163 milioni di euro che costituiscono il debito attuale della societ. Se il rientro si render difficile, come probabile visto che gli utenti non sono limoni, la banca stessa, ammesso che non lo abbia gi fatto, potr vendere sul mercato finanziario questi prodotti derivati detti swaps e, avendone facolt, potr dichiarare anche il fallimento della societ. In questo modo i soci pubblici verranno lasciati a ripianare lenorme debito, inseguendo per tutto il mondo appunto gli swaps. Almeno fino al 2031, data di rientro definitivo del mutuo. Il socio privato, cio Veolia, avendo ceduto le proprie quote, non rischier nientaltro ed avendo gi guadagnato molto di pi di quanto impegnato nel capitale sociale di Acqualatina, potr defilarsi senza altri rischi. Nel frattempo ad ogni scadenza, di solito semestrale, i Comuni dovranno rinegoziare il debito, ovviamente con il rialzo dei relativi interessi. Altro che ed .

Articolo a cura di La Redazione
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