Come in qualche maniera prevedibile, sono diverse le critiche rivolte al Presidente della Provincia di Latina Armando Cusani che, come riferito nei giorni scorsi, ha sostanzialmente negato il radicamento della criminalit organizzata nel territorio pontino, denunciando invece la presenza di unassociazione politico-editoriale dedita alla diffamazione a mezzo stampa.Il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio provinciale, Domenico Guidi, ha per esempio presentato uninterrogazione con cui chiede la convocazione di un consiglio straordinario monotematico appunto sulla criminalit. Alla luce, soprattutto, dellultima relazione della Direzione Nazionale Antimafia che ha segnalato la presenza attiva e lesistenza di vasti interessi economico-finanziari in diverse citt pontine di esponenti riconducibili alla mafia, alla camorra e alla ndrangheta. Il fenomeno criminalit nella nostra provincia pericoloso e chi rappresenta le istituzioni dovrebbe fare di tutto per combattere le infiltrazioni e per reprimerle. Invece Cusani minimizza in maniera pericolosa, negando in un colpo solo tutte le indagini dellantimafia, i faldoni di carte prodotte dallosservatorio regionale, le indagini delle forze dellordine che quotidianamente operano per contrastare la criminalit. Ci sono documenti che dimostrano la presenza di infiltrazioni e invito Cusani a leggerseli ha dichiarato dal canto suo il segretario provinciale dello stesso PD, Loreto Bevilacqua. Si lascia intravedere una vecchia logica della politica che anche davanti allevidenza dei fatti affermava sempre che la mafia non esiste, solo invenzione di certa stampa, certi poliziotti, magistrati e associazioni che cercano pubblicit ha invece affermato il segretario regionale del Sindacato Italiano Lavoratori Polizia CGIL, Cosmo Bianchini, secondo il quale di associazione a delinquere ne conosciamo solo una, quella che si insedia nel territorio e non trova respingimento da coloro che credono di rappresentare i cittadini. E ricorda che in provincia di Latina ci sono ben 39 immobili confiscati ad affiliati della criminalit organizzata. Sullargomento intervenuta anche Luisa Laurelli, presidente della commissione regionale sicurezza, secondo la quale non chi si preoccupa della criminalit che danneggia un territorio, ma la presenza delle organizzazioni mafiose; la situazione della provincia di Latina nota, nessuno vuole enfatizzare dei fenomeni a fini propagandistici; ma non vanno sottovalutati gli insediamenti, cos come descritti da magistrati, direzione antimafia, prefetti, forze dellordine. Non voglio polemizzare, per un amministratore pubblico, tra le tante cose, deve occuparsi anche di queste. Voci discordanti rispetto alle rassicurazioni di Cusani sono giunte anche da Fondi, in particolare dallavvocato Francesco Fusco, presidente del Comitato di fatto in difesa dei diritti e degli interessi dei cittadini. Richiamando dichiarazioni e documenti di magistrati della Direzione Nazionale Antimafia e di quelle Distrettuali di Roma e Napoli; della Commissione Parlamentare Antimafia, dellOsservatorio Regionale sulla Sicurezza e di varie Associazioni impegnate da anni nella lotta alla criminalit come Libera e Caponnetto, lavvocato Fusco ritiene, fra laltro, che le affermazioni di basso profilo del Presidente Cusani sembrano essere, quindi, espressione di una grave sottovalutazione degli elementi emersi da numerose indagini relative proprio alla provincia pontina.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 01/07/2008 Ore 12:46