Hanno potuto gi lasciare il carcere i due fondani che marted scorso erano stati sottoposti a fermo, insieme ad altre dodici persone, nellambito di una vasta operazione condotta dai Carabinieri di Caserta ed estesa a ben sette province italiane.Si tratta di un 52enne e di un 45enne che ora si trovano, rispettivamente, agli arresti domiciliari ed in libert. La differenza di trattamento sarebbe dovuta ad alcuni precedenti specifici a carico del primo. La decisione stata presa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Latina Claudia Dentato al termine delludienza di convalida svoltasi ieri.
E stata dunque in qualche maniera accolta la tesi della difesa, che ha sottolineato come non ci fossero riscontri a sostegno della presunta attivit di spaccio di sostanze stupefacenti di cui i due erano accusati. Lo stesso GIP ha inoltre dichiarato la sua incompetenza territoriale, rimettendo dunque tutti gli atti allufficio del Pubblico Ministero della Direzione Distrettuale Antimafia che ha coordinato linchiesta.
La non convalida del fermo sarebbe scaturita dal mancato riconoscimento del vincolo associativo, dallassenza di un pericolo di fuga e dallinesistenza di gravi indizi.
Come riferito nei giorni scorsi, l'operazione dei Carabinieri di Caserta aveva smantellato una presunta associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale, alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo le indagini, la droga veniva importata dal Ghana, trasportata da corrieri africani attraverso l'Olanda o la Francia, e poi smistata a pusher provenienti da tutta Italia.
Linchiesta durata 11 mesi ed ha portato al sequestro di circa 800 grammi di eroina e 315 di cocaina. L'attivit investigativa stata condotta mediante intercettazioni telefoniche, video-riprese, pedinamenti e riscontri di polizia giudiziaria quali arresti in flagranza e sequestri di sostanze stupefacenti.
A far scattare le indagini, la denuncia del fratello di un giovane tossicodipendente che, disperato per le condizioni del familiare, si rivolto ai Carabinieri riferendo che il giovane acquistava la droga da uno spacciatore ghanese residente a Castel Volturno.
Labitazione di questultimo era una vera e propria centrale di smistamento, dove lo stupefacente veniva lavorato e ceduto a decine di persone provenienti da varie province. Tra di esse, appunto, i due fondani; che per sostengono di aver acquistato la droga solo per uso personale e non per spacciarla.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 20/06/2008 Ore 14:02