Cosa hanno in comune Terracina e Bressanone? Praticamente nulla. Meglio così: due amici caratterialmente simili non hanno nulla da dirsi, da imparare. In questo modo invece la montagna puo’ imparare dal mare, e viceversa. Su questa scia esattamente un anno fa la città di Terracina e quella di Bressanone hanno sottoscritto un patto di amicizia. Che ora inizia a concretizzarsi con lo scambio di doni e di culture. La prima visita ufficiale di un folto gruppo di brissinesi (circa 60) a Terracina è stata accolta dunque venerdì 30 maggio, da una godibilissima giornata di sole, ma rappresenta solo il punto di partenza di scambi sempre più frequenti. Sono rimasti in zona per tre giorni, giusto il tempo di visitare anche altre meraviglie laziali, come Gaeta e Ponza. Ad accoglierli nella sala consiliare del comune terracinese sono intervenute le più alte istituzioni di entrambe le città. Stefano Nardi, sindaco di Terracina, dice di aver apprezzato di Bressanone l’organizzazione e l’accoglienza: “Siete un esempio per la cura del territorio e la tutela dell’ambiente. Personalmente adoro il mare, ma devo ammettere che i vostri paesaggi con le montagne a strapiombo sono eccezionali. È per questo che vi abbiamo invitati qui, per assaggiare le nostre specialità di mare e conoscere la nostra realtà”. Gli risponde a tono il vicesindaco brissinese Dario Stablum in un italiano perfetto: “I patti di amicizia vanno onorati e valorizzati mettendo a confronto le diverse culture. Venire qui ha un fascino tutto particolare, affondare nella sabbia che accolse Ulisse. E ciò ci rende orgogliosi di questo patto d’amicizia con Terracina Però – precisa il vicesindaco – ora dovete venire voi da noi, e vi invitiamo in occasione della festa del Centro Storico, per conoscere, tra le altre cose, il nostro splendido ed attivo volontariato. Bressanone è una città ponte, con all’interno tre gruppi civili che hanno trovato equilibri non sempre semplici. Ci teniamo a far risaltare la nostra plurietnicità: siamo una ‘piccola Europa’”. Da evidenziare come la splendida integrazione nella città sudtirolese sia stata possibile grazie a delle politiche di educazione che permettono un continuo contatto culturale sin dalla nascita. E imparando le altrui tradizioni, la lingua dell’altro, si impara anche ad apprezzarlo. (Per chi non lo avesse capito: sì, anche il Sud Tirol è Italia). A promuovere questo scambio tra Bressanone e Terracina è stato l’Istituto Professionale della città pontina “Filosi”, 90 anni lo scorso 2007, ma con un’inesauribile vocazione turistica. “Bressanone – ha ribadito il prof. Di Tucci, Preside del “Filosi” - è una città profondamente diversa da Terracina, per questo come scuola abbiamo insistito per la firma del patto di amicizia. In effetti proprio i giovani si sono resi protagonisti di questi scambi culturali in quanto in fondo amano le differenze”. Perché? Semplice: fanno crescere senza pregiudizi.