Resta complicata, e si ripercuote anche su diversi altri settori, la situazione finanziaria della sanit della Regione Lazio, sulla quale, come ormai noto, grava un debito di oltre nove miliardi di euro accumulato quasi esclusivamente nel corso delle ultime tre legislature della Pisana.Al momento non si pu escludere, ancora, larrivo di un commissario straordinario, che sarebbe nominato dal Governo per garantire il rispetto del cosiddetto piano di rientro del debito; con il possibile aumento, fra laltro, sia dellIRAP, limposta regionale sulle attivit produttive, sia delladdizionale regionale dellIRPEF, limposta sui redditi delle persone fisiche. Sostenuto dai suoi colleghi di giunta ed in particolare dallassessore al bilancio Nieri, il presidente della Regione Marrazzo - che gioved sera ha avuto il primo incontro con alcuni rappresentanti del nuovo Governo Berlusconi tra cui il sottosegretario alla presidenza del consiglio Letta - nega per con decisione questa eventualit e si dice sicuro di poter dimostrare come i provvedimenti e gli atti assunti dal suo esecutivo siano compatibili con gli obiettivi del piano. Lo stesso Governatore del Lazio non nasconde, comunque, alcune difficolt, connesse anche ad avvenimenti successivi alla sottoscrizione dellimpegno. Tra questi, per esempio, lazione di alcune societ finanziarie che, come riferito gi nei giorni scorsi, hanno acquistato, da fornitori di beni e servizi non saldati, crediti per circa 400 milioni di euro; ed ora rifiutano le proposte di dialogo delle Aziende Sanitarie Locali debitrici, preferendo invece far decorrere i termini e aspettare il momento giusto per attivare procedure di pignoramento. Si tratta, in alcuni di casi, di societ dallidentit non del tutto chiara, che stanno letteralmente aggredendo le casse regionali prosciugandone la liquidit e mettendo a rischio anche i livelli minimi di assistenza aveva denunciato a riguardo proprio lassessore al bilancio Nieri. Nellincontro con il sottosegretario Letta - al quale hanno preso parte anche il ministro delleconomia Tremonti, quello del welfare Sacconi e quello agli Affari Regionali Fitto Marrazzo ha perci chiesto almeno un allungamento dei tempi per applicare i provvedimenti del piano di rientro dal deficit; ma anche di riscrivere alcune parti del documento che ha trovato fino ad ora una difficile applicazione. Soprattutto per quanto riguarda il taglio dei posti letto, il blocco del cosiddetto turn over, e la revisione dei criteri per l'accreditamento delle strutture private. Allo stesso tempo, per, il presidente della Regione ha reclamato cinque miliardi di euro, circa la met dei quali relativi a trasferimenti connessi proprio alla sanit, che sarebbero fermi nelle casse del ministero dellEconomia a causa, anche, del presunto mancato rispetto delle condizioni del piano di rientro. Una situazione abbastanza difficile, insomma, che potrebbe ulteriormente complicarsi tra circa due settimane, per la precisione il 9 giugno. Entro quella data, secondo uno degli ultimi provvedimenti dellormai ex Governo Prodi, bisogner infatti fornire la necessaria copertura per lextra-deficit del 2007, quantificato intorno ai 100 milioni di euro. Altrimenti, come detto, potrebbero scattare il commissariamento e laumento, nella misura di almeno un quarto rispetto alle attuali aliquote, di IRPEF ed IRAP. Relativamente al possibile inasprimento della pressione fiscale sulle attivit produttive si registra gi la presa di posizione di Confindustria, Confcommercio e Federlazio, secondo cui si tratterebbe di una vera e propria iattura per le imprese laziali gi in sofferenza. Senza contare poi il grave rischio, soprattutto per i cittadini pi deboli, di una progressiva riduzione delle prestazioni e dei servizi sanitari attualmente gratuiti. Per questo si auspica che il confronto politico-istituzionale appena avviato tra Regione e Governo porti a dei risultati concreti e tempestivi in grado di coniugare le esigenze finanziarie e di bilancio con quelle del diritto alla salute.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 24/05/2008 Ore 11:44