Acceso consiglio comunale ad Itri, in particolare per quanto riguarda la delibera con cui un paio di mesi fa la giunta comunale aveva concesso il pegno sulle azioni detenute in Acqualatina a sostegno del mutuo di circa 115 milioni di euro contratto con una banca irlandese dalla societ pubblico-privata che gestisce il servizio idrico integrato nella provincia pontina.Prima dellaspra polemica su questo argomento tra la maggioranza di centrodestra e lopposizione di centrosinistra, il Consiglio comunale itrano aveva fatto registrare una convergenza su alcuni punti. Relativamente al piano territoriale paesistico recentemente adottato dalla Regione contro cui il Comune di Itri ha fra laltro presentato ricorso al TAR come quello di Fondi - si avuta per esempio unit d'intenti nel chiedere la riduzione del vincolo di inedificabilit da 150 a 50 metri di distanza dal torrente Rio Torto, in localit Pagnano, area industriale vicino lo scalo ferroviario, per sanare una situazione edilizia preesistente gi compromessa da una trentina di anni, anche in vista del prossimo piano regolatore. A tal proposito saranno presentate formalmente le cosiddette osservazioni. Unanimit del consiglio anche sulla fida pascolo. Gli allevatori avranno a disposizione alcuni terreni per tre anni, al fine di poter accedere ai finanziamenti del Piano di Sviluppo Rurale. Nulla di fatto, invece, sull'esame della situazione politico amministrativa, dopo le recenti dimissioni dei tre assessori di Forza Italia, il vicesindaco Claudio Cardogna, e i responsabili delle politiche agricole, Andrea Di Biase, e della protezione civile, Franco Cannella. Di questo atteso argomento si discuter nel prossimo consiglio gi convocato per marted 20 maggio. Prima, come detto, cera stato il duro scontro, in particolare tra il sindaco Giovanni Agresti e Italo La Rocca e Luca Iudicone di "Itri sei tu", sulla vicenda del pegno sulle quote azionarie di Acqualatina. "Non era la giunta ma il consiglio che ne avrebbe dovuto discutere" hanno detto i due rappresentanti dellopposizione. Anche alla luce di queste contestazioni, il sindaco avrebbe deciso di sospendere lesecutivit della delibera di giunta in attesa di ulteriori verifiche. Come gi riferito in precedenti occasioni, il mutuo in questione, finalizzato in particolare a finanziare gli investimenti della societ pubblico-privata, oggetto di critiche e polemiche perch ad assumersi le conseguenze di un possibile mancato rimborso sarebbe la parte pubblica e dunque i Comuni appartenenti al cosiddetto Ambito Territoriale numero 4. Gli amministratori di Acqualatina e la stessa Segreteria Tecnica Operativa hanno invece negato questa eventualit, evidenziando invece gli enormi benefici in termini di nuove e pi funzionali infrastrutture al servizio proprio dei Comuni. Il centrosinistra e alcune associazioni ribadiscono per che il finanziatore pu anche prendere le quote dei soci pubblici. I veri rischi del mutuo sono per i Comuni e nel caso ci siano sbilanci, i sindaci non potranno fare altro che aumentare ancora le tariffe. Per perfezionare il finanziamento, Acqualatina deve garantire un pegno su almeno il 67 per cento delle sue azioni. Il socio privato, che ne detiene il 49, ha gi dato il suo assenso. Ora tocca ad una parte di Comuni per, complessivamente, almeno il 18 per cento. Itri, che detiene quote per circa 200mila euro, era stato il primo a deliberare in merito.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 14/05/2008 Ore 14:15