Prevedibile clamore anche nel nostro comprensorio per la decisione della Commissione dellUnione Europea di inviare un primo avvertimento all'Italia per la mancata esecuzione da parte del Lazio della sentenza della Corte di Giustizia che aveva condannato il nostro Paese per non aver adottato i piani regionali per la gestione dei rifiuti.
La lettera di avvertimento stata inviata, ha precisato la Commissione, ai sensi dell'articolo 228 del Trattato, che si applica quando uno Stato membro non ha dato piena esecuzione a una sentenza della Corte di giustizia. L'articolo attribuisce alla Commissione il potere, dopo l'emanazione di due avvertimenti, di deferire una seconda volta lo Stato membro alla Corte e di chiedere che vengano inflitte ammende. Nel giugno 2007, con una sentenza pronunciata dopo il ricorso della Commissione, la Corte di giustizia aveva condannato l'Italia per l'assenza dei piani di gestione dei rifiuti di alcune regioni e province. I piani sono obbligatori ai sensi della direttiva quadro sui rifiuti e della direttiva sui rifiuti pericolosi. L'Italia ha poi adottato i piani di gestione dei rifiuti per tutte le regioni e province interessate, ad eccezione del Lazio. Le autorit italiane hanno informato la Commissione che sono stati adottati provvedimenti per l'adozione del piano del Lazio, ma fino a ora - osserva l'esecutivo Ue - senza risultati. Per questo Bruxelles ha avviato la procedura. Se l'Italia non si conformer entro due mesi, Bruxelles potr chiedere alla Corte l'imposizione di ammende che possono andare da 20mila fino a ben 700mila euro al giorno. La questione sta intanto prevedibilmente alimentando aspre polemiche politiche. "Neanche il rischio di multe da parte dell'UE sembra smuovere l'immobilismo della Giunta Marrazzo che sulla questione rifiuti si divide e decide di non decidere. Si continua a perdere tempo con il risultato di far precipitare il Lazio in una grave emergenza simile a quella della Campania" hanno dichiarato, in sostanza, diversi esponenti del centrodestra regionale. La procedura d'infrazione iniziata nel 2004 ed quindi relativa al Piano redatto da Verzaschi, allora assessore della giunta guidata da Storace. Per cui le responsabilit sono del centrodestra ha replicato lattuale assessore allambiente Filiberto Zaratti a cui ha fatto eco il capogruppo della Sinistra Arcobaleno alla Regione Lazio Enrico Fontana secondo cui l'avvertimento della UE non ha nulla a che vedere con i problemi relativi la gestione dei rifiuti urbani nella nostra regione ma riguarda un segmento specifico del ciclo dei rifiuti, quelli speciali e pericolosi. Marrazzo, intanto, si dice dal canto suo relativamente tranquillo circa la possibilit di fornire in tempo utile le necessarie spiegazioni e, tramite il vice-presidente italiano della commissione europea Frattini, ha gi chiesto di avere un incontro con il commissario allambiente dellUnione. Il Governatore del Lazio ha poi preannunciato richieste di chiarimenti ai presidenti delle province e ai sindaci per sapere come stanno utilizzando i circa 40 milioni di euro recentemente stanziati proprio dalla Regione per raggiungere, entro il 2009, lobiettivo minimo del 35 per cento di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti solidi urbani.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 07/05/2008 Ore 18:54