Durissima replica da parte del Comune di Fondi, ed in particolare del Sindaco Luigi Parisella, dopo un articolo pubblicato nella pagina regionale de “Il Sole 24 ore” in cui veniva aspramente criticata la scelta della Giunta Municipale fondana di ricorrere al TAR per verificare la legittimità del decreto con cui il Prefetto di Latina ha insediato l’11 febbraio scorso l’ormai nota Commissione d’accesso e accertamento degli atti amministrativi.“Si tratta di un’odiosa, razzista e antigiuridica entrata a gamba tesa” afferma senza mezzi termini il primo cittadino fondano. “L’autore dell’articolo – dice Parisella - fa ricorso a tutta una serie di “perle” di una pseudo-cultura giuridica e di una concezione di uno Stato in cui esistono enti ed organi istituzionali vassalli di altri; e per la quale l’attivazione di un diritto di impugnativa, previsto dalle norme costituzionali e da norme sul processo amministrativo, come appunto quello esercitato dal Comune di Fondi, rappresenta addirittura “Un vero e proprio guanto di sfida in faccia allo Stato”. “Probabilmente - dice sempre il sindaco - il giornalista in questione, nella sua contorsione mentale e forse anche linguistica, si riferisce ad uno Stato che assolutamente non è quello italiano, fondato sulla tripartizione dei poteri tra organi come garantito dalla Carta Costituzionale del 1948”. Da Palazzo San Francesco si evidenzia pertanto che “al pari degli atti amministrativi emessi dal Comune, anche quelli emessi dal prefetto o dal Ministero dell’Interno o da qualsiasi altro ente od organo della Pubblica Amministrazione, sono infatti soggetti al rispetto della legge e al controllo di legittimità da parte del giudice amministrativo”. “Tant’è – fanno notare dal Comune - che il giudice amministrativo, nell’udienza del 18 aprile scorso, ha ordinato l’esibizione del decreto ministeriale del 7 febbraio con il quale il Ministro delegava il Prefetto ad esercitare i poteri di accertamento, dopo che il Prefetto stesso aveva rifiutato ed impedito al Comune di venirne a conoscenza, ledendo anche lo stesso principio costituzionale di leale collaborazione tra lo Stato e gli Enti territoriali”. “Ma di ciò – dice Parisella - nessun riferimento si ritrova nel citato articolo, il cui autore si avventura invece in una mancata ponderazione dei fatti e del diritto positivo. Ed attingendo ad una aberrante cultura del sospetto, priva di alcun elemento attuale e concreto di prova, finisce per dichiarare addirittura “Che più indizi portano a credere non solo che camorra e ndrangheta si stanno impadronendo del territorio ma anche che il Municipio non sia da tempo quella casa trasparente che dovrebbe essere” . Secondo il Sindaco di Fondi “emerge altresì una concezione razzista, illegale e forse diffamatoria allorchè tal giornalista allude alla nostra posizione geografica definendola “sud più profondo del profondo sud”; e tenta maldestramente di additare di fatto una sorta di colpevolezza, di cultura mafiosa, allorquando dichiara che “neppure le giunte del sud in odore di mafia avevano mai osato tanto”. “Giova ricordare anche a quest’ultimo paladino di fumosa legalità – prosegue il sindaco fondano - che il Comune è l’ente esponenziale di una comunità che trova tutela costituzionale più del passato, sia in considerazione del principio di autonomia territoriale sia dell’articolo 114 della Costituzione, come riformato da una legge del 2001, che riconosce proprio nel Comune l’elemento fondante e paritario dello Stato italiano!”. “Ma la distanza culturale di questo giornalista dai principi democratici è tale, da indurlo, altresì, a stigmatizzare il sacrosanto pronunciamento del “corpo elettorale” nella sua funzione più alta di esercizio della democrazia: quella del diritto di voto in libere elezioni fissate da leggi dello Stato” prosegue il sindaco, aggiungendo che “occorre ricordare a tal giornalista che il vasto consenso popolare ottenuto nelle ultime elezioni politiche nella misura di circa il 70 per cento a favore delle forze politiche di centro-destra che governano il Comune di Fondi, sta ad indicare la continuità di un legame di fiducia rappresentativa che risale sin dalla consultazione elettorale del 2001”. “E’ per queste ragioni – dichiara Parisella - che respingo con sdegno l’affermazione gravissima del giornalista, con la quale imputa al sottoscritto “l’uso del consenso politico come grimaldello per cassare l’accesso agli atti”. Tace invece colpevolmente, tal giornalista, sulla circostanza che è stato altro organo dello Stato a negare l’accesso agli atti al Comune di Fondi, successivamente disposto in sede di giudizio dal TAR”. “L’autore di questo articolo farebbe bene dunque a sforzarsi di venire a conoscenza delle nuove leggi epocali dell’ordinamento giuridico dello Stato Italiano, tra cui quella fondamentale sul procedimento amministrativo: norme che prevedono, tra l’altro, la trasparenza dell’azione amministrativa della Pubblica Amministrazione, diretta e indiretta; nonché l’accesso ai documenti e atti amministrativi per la difesa in giudizio delle proprie situazioni giuridiche anche tra pubbliche amministrazioni, che hanno la prevalenza sulla riservatezza salvo che per atti coperti dal segreto di Stato” conclude il sindaco di Fondi, ribadendo che “come richiede la responsabilità istituzionale, il nostro ricorso è stato indirizzato solo a far accertare dal giudice la sussistenza dei requisiti di legge del procedimento amministrativo attivato dal Prefetto di Latina su delega del Ministro dell’Interno”.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 26/04/2008 Ore 13:39