Mentre il sindaco di Fondi difende con decisione la delibera di giunta con cui si deciso di impugnare davanti al TAR il decreto prefettizio di nomina della commissione di accesso e accertamento degli atti amministrativi, non mancano a riguardo le critiche e le contestazioni.
Oltre a quella del capogruppo consiliare del PD Massimo Di Fazio che, come gi riferito, ha parlato di un atto gravissimo chiedendo contestualmente una urgentissima convocazione del consiglio comunale, si sono registrate in particolare le prese di posizione dellAssociazione per la lotta alle mafie Antonino Caponnetto e di Giulio Vasaturo, componente dellOsservatorio regionale per la sicurezza e la legalit. Quello che appare assurdo si legge in una nota della Caponnetto - il fatto che, mentre da una parte tutto il mondo politico, dopo tanti silenzi e disattenzione, ha cominciato ad ammettere lesistenza degli insediamenti mafiosi su quel territorio, dallaltra ci sono coloro che, appellandosi a presunti vizi nelle procedure di nomina della Commissione, tentano di ostacolarne il lavoro, chiedendone addirittura la decadenza. Al di l di ogni giudizio su tale comportamento scrive lassociazione antimafia - laspetto pi inquietante quello che riguarda il tentativo di delegittimazione delloperato di un Prefetto, il dottor Bruno Frattasi, al quale va la nostra pi piena solidariet, che rappresenta la parte sana della societ laziale e pontina e che, raccogliendo le preoccupazioni espresse da tutti i pi qualificati organismi nazionali investigativi e giudiziari a proposito degli insediamenti mafiosi sul territorio di Fondi, ha ritenuto di proporre al Ministero degli Interni la nomina di una Commissione di accesso che ha il compito di verificare lesistenza o meno di condizionamenti della criminalit nella gestione della cosa pubblica. Non un atto di accusa, quindi, ma solo una verifica resasi necessaria, soprattutto se si tengono presenti, fra laltro, le pesanti dichiarazioni rilasciate dallex Assessore Izzi e dal padre di questi. Non va dimenticato conclude la nota dellassociazione - che sono in corso da tempo, contestualmente a quanto sta facendo la Commissione di accesso, delicate indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma sulla presenza e sulle attivit economiche di soggetti collegati con clan campani e ndrine calabresi, indagini che hanno gi portato ad alcuni ordini di custodia cautelare in carcere nei confronti di personaggi anche locali. Ma, tant: a Fondi succedono anche queste cose. Critico, come detto, anche Giulio Vasaturo, componente dellOsservatorio per la Sicurezza e la Legalit della Regione Lazio. E in corso ha dichiarato - un evidente ed inaccettabile tentativo di delegittimare il lavoro della Commissione di accesso incaricata di verificare la sussistenza di condizionamenti di matrice mafiosa sulle attivit del Comune di Fondi. Non v dubbio alcuno continua Vasaturo - che la Commissione stia operando nellassoluto rispetto della legge, a garanzia della legge e, mi sia consentito di sottolineare, col pieno sostegno di tutti i cittadini onesti di questa provincia e delle istituzioni maggiormente impegnate nel contrasto ad ogni mafia. Sono convinto - prosegue - che queste che sono le forze sane del nostro territorio sapranno far quadrato attorno a questo gruppo di funzionari dello Stato, impedendo che siano fatti oggetto di sottili tentativi di condizionamento politico. Vasaturo conclude esprimendo piena solidariet al Prefetto Frattasi e a tutta la Commissione di accesso. Lorganismo prefettizio prosegue intanto nella sua attivit e, come gi riferito, nei giorni scorsi ha ascoltato i sei dirigenti apicali del Comune. Unulteriore conferma del fatto che le verifiche riguardano tutti i settori. Dalle concessioni edilizie alla gestione delle finanze, dai lavori pubblici al personale, dalle gare dappalto ai mandati di pagamento, dai servizi sociali allurbanistica.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 11/04/2008 Ore 14:06