Nuove critiche nei confronti del Comune di Fondi da parte del consigliere provinciale Mario Vittorio Capponi relativamente alla questione dei terreni di uso civico.Lesponente di Provincia Condivisa (una lista civica della maggioranza di centrodestra che amministra a via Costa), il quale nei giorni scorsi aveva clamorosamente sostenuto, in sostanza, che a Fondi non esistono gli usi civici, si scaglia questa volta contro alcune lettere con cui si chiede alle decine di occupatori dei terreni in questione il pagamento di somme anche cospicue. Il consigliere provinciale fa riferimento in particolare a due richieste: una per la quota dovuta al Consorzio di Bonifica per le migliorie e le manutenzioni fondiarie; laltra per il risarcimento dellillecito arricchimento scaturito dallindebita occupazione di terreno soggetto appunto ad uso civico. Secondo Capponi queste due richieste sono in contrasto tra loro e non tengono conto di leggi e sentenze specifiche. Per questo il consigliere provinciale chiede chiarezza e trasparenza per evitare ingiustificati esborsi economici ai cittadini. Dal 1927 i fondani sono alle prese con decine di periti demaniali e consulenti tecnici dufficio per verificare lattendibilit della sussistenza del vincolo degli usi civici. Guarda caso, tutti hanno sempre concluso a senso unico con lammissione della sua esistenza; ma credo che le carte le abbiano lette in pochi aveva dichiarato nei giorni scorsi lo stesso consigliere provinciale centrista, secondo il quale non occorre ripercorrere la storia delle terre fondane ma basta anche solo analizzare atti, leggi e sentenze recenti per dimostrare linesistenza di tale vincolo. Capponi ha ricordato a tal proposito che nel 1927 venne approvato il perimetro della bonifica di Fondi e che successivamente venne chiesta la trascrizione, alla conservatoria dei registri immobiliari di Santa Maria Capua Vetere, dei Regi Decreti che allargavano i confini del consorzio di bonifica della piana di Fondi. Dopo tale bonifica i terreni furono quotizzati e concessi a migliora mediante il pagamento di un affitto annuo. Basta questo aveva detto il consigliere provinciale - per asserire che in queste terre non sussistono diritti civici. Le terre bonificate dai Consorzi avrebbero infatti eliminato qualsiasi diritto civico sui terreni, per effetto dellavvenuto miglioramento sostanziale e permanente sia di natura idraulica che agraria. Sarebbe stata inoltre effettuata una quotizzazione, i cui destinatari sono stati riportati in unapposita cartografia peraltro giacente presso il Comune. Tale assegnazione ai coloni avvenuta in perpetuo ed estinguerebbe dunque qualsiasi diritto civico. Inoltre una legge del 1963 dichiara che i terreni, dopo trentanni di possesso continuato, devono solo essere affrancati, cio diventare di propriet degli occupatori dietro il pagamento di un corrispettivo. Tutte le altre dicerie raccontate dai periti che confermano il gravame delluso civico aveva concluso - servono solo a far sperperare soldi e tempo alla gente.
Articolo
a cura di La Redazione
pubblicato il 09/04/2008 Ore 14:42