Resta di strettissima attualit, con ripercussioni anche nel nostro comprensorio, la questione della presunta contaminazione da diossina del latte e della mozzarella di bufala prodotti in alcuni caseifici campani.
Le ultime polemiche riguardano il piano di controlli predisposto dal ministero della salute in accordo con lUnione Europea, che almeno per dieci giorni impedir la commercializzazione dei prodotti caseari campani. Produttori e allevatori si sentono ovviamente penalizzati da questo 'stop' seppur momentaneo e quantificano i danni in circa due milioni di euro al giorno. In provincia di Latina si continua intanto a ribadire lassoluta garanzia di latte, mozzarelle e formaggi. La presidente pontina della Coltivatori Diretti, Daniela Santori, e il responsabile di zona per il sud pontino, Lino Conti, hanno dichiarato che il latte di bufala nostrano e la mozzarella sono sicuri al cento per cento senza ombra di dubbio. Non c' alcun motivo hanno aggiunto - per cui si debbano nutrire apprensioni nell'acquisto e nel consumo del prodotto locale che, a causa di ricorrenti confusioni mediatiche, ha subto un momentaneo tracollo nelle vendite, con danni gravissimi per i produttori. Intanto domani mattina a Roma sar presentato il marchio di qualit del latte prodotto nel Lazio, raffigurato dal Colosseo. Durante l'incontro preliminare svoltosi ieri con le organizzazioni di categoria e della cooperazione, i caseifici e gli allevatori, lassessore regionale allagricoltura Daniela Valentini, ha dichiarato che il marchio di qualit ''sar un modo per ribadire la sicurezza del nostro latte, visto che i controlli effettuati negli ultimi due anni hanno dimostrato l'assenza di diossina e altri contaminanti nella produzione laziale e gli allevamenti sono completamente indenni da brucellosi, tubercolosi e leucosi". Contemporaneamente al marchio ha aggiunto lassessore - avvieremo una forte operazione di marketing e degli accordi con la grande distribuzione e i mercati rionali per la commercializzazione del nostro latte''. Il marchio di qualit dovrebbe infatti aiutare anche la vendita di prodotti erroneamente penalizzati da una crisi che sta colpendo la vicina Campania e permetter la riconoscibilit del prodotto laziale. ''Inoltre ha proseguito la Valentini - chiederemo ai ministeri della Salute e dell'Agricoltura la convocazione di un tavolo nazionale per affrontare l'emergenza ed esporre le problematiche del Lazio''. Si tratta soprattutto di risolvere la questione del latte in esubero anche attraverso indennizzi economici e la dichiarazione dello stato di crisi di mercato.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 02/04/2008 Ore 14:38