Polemiche e supposizioni dopo il mancato svolgimento del consiglio di amministrazione di Acqualatina, previsto per ieri mattina ma rinviato, per la terza volta in venti giorni, a dopodomani venerd 29 febbraio.Il CDA della societ pubblico-privata che gestisce il servizio idrico nella nostra provincia avrebbe dovuto procedere al reintegro del vice-presidente Raimondo Besson e dellamministratore delegato Silvano Morandi, dimessisi dopo esser finiti agli arresti domiciliari nellambito dellormai nota inchiesta della Procura della Repubblica sui cosiddetti affidamenti di lavori in house, ma attualmente in libert dopo la revoca della relativa ordinanza di custodia cautelare disposta dal Tribunale del Riesame. Lassenza di uno dei quattro consiglieri di amministrazione della parte pubblica, vale a dire il formiamo Gerardo Stefanelli, considerato espressione dellUDC, ha per reso impossibile, per mancanza del quorum costitutivo, la riunione del CDA di ieri, ora rinviato come detto a dopodomani. Lassenza di Stefanelli stata attribuita ufficialmente a motivi di salute ma, proprio per la sua vicinanza allUDC ed in particolare al senatore Michele Forte, in molti suppongono che sia invece legata a questioni politiche e nello specifico al nome del candidato a sindaco per il centrodestra alle elezioni amministrative di Formia del prossimo aprile. Gli iscritti formiani di Forza Italia avrebbero infatti espresso contrariet alla candidatura di Forte, per la quale sembra sia stato invece trovato un accordo tra i segretari provinciali dei partiti dellex Casa della Libert. Con la mancata presenza di Stefanelli, il senatore dellUnione di Centro avrebbe insomma voluto far pesare il suo ruolo, nel tentativo di far rientrare le opposizioni alla sua ricandidatura a primo cittadino di Formia. In attesa degli sviluppi della vicenda, che vede direttamente coinvolto anche il senatore fondano Claudio Fazzone sia nella sua veste di coordinatore provinciale di Forza Italia sia in quella di presidente del consiglio di amministrazione appunto di Acqualatina, non mancano intanto le critiche e le contestazioni relativamente allannunciato reintegro di Besson e Morandi. Pur tornati come detto in libert, i due, insieme ad altri quattro tra ex ed attuali amministratori di Acqualatina tra cui il gi presidente della Provincia Martella, restano infatti indagati per truffa aggravata, falso ideologico e abuso dufficio. Diversi esponenti provinciali di centrosinistra, associazioni varie tra cui in particolare Legambiente e i comitati che si battono per il ritorno alla gestione pubblica del servizio idrico, hanno sottolineato che il ritorno al loro ruolo di consiglieri di amministrazione sarebbe una scelta quantomeno inopportuna. Come ampiamente riferito in precedenti edizioni del nostro tg, fulcro dellinchiesta in cui sono coinvolti stato laffidamento, tra il 2002 e il 2004, senza gara dappalto, e dunque secondo la cosiddetta modalit in house, di lavori per almeno 15 milioni di euro a societ riconducibili ad Idrolatina, la cordata di privati che detiene il 49 per cento di Acqualatina, allepoca presieduta da Paride Martella. Per la Procura della Repubblica si trattato di una procedura in violazione della normativa e del codice penale. Tutto regolare invece secondo la difesa, che ha gi presentato specifica documentazione per avvalorare la sua tesi, in qualche maniera condivisa dal Tribunale del Riesame che non solo ha annullato le ordinanze di custodia cautelare ma ha sostanzialmente smontato limpianto accusatorio. Assolutamente convinta del proprio operato, la Procura ha per presentato ricorso in Cassazione contestando nello specifico alcune valutazioni dei giudici romani.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 27/02/2008 Ore 14:04