Nuovo capitolo nellormai nota inchiesta sui cosiddetti affidamenti in house degli appalti di Acqualatina, la societ pubblico-privata che gestisce il servizio idrico integrato nella nostra provincia.Come in qualche maniera previsto, la Procura della Repubblica di Latina ha infatti presentato ricorso in Cassazione contro il provvedimento del Tribunale del Riesame di Roma che nei giorni scorsi ha annullato le ordinanze cautelari che avevano portato ai domiciliari sei tra attuali ed ex amministratori di Acqualatina con gravi accuse tra cui truffa e falso. Secondo i giudici del Riesame, esiste un difetto di dolo che esclude a priori la sussistenza del reato di associazione a delinquere; e, nel momento in cui dovesse sussistere, dovrebbe coinvolgere anche la parte pubblica. Le perizie, sono state poi giudicate inadeguate ed inutilizzabili. Come si ricorder, ai domiciliari erano finiti lattuale amministratore delegato di Acqualatina Silvano Morandi, i suoi predecessori Bernard Cyna e Giansandro Rossi, il vice-presidente in carica Raimondo Besson, lex presidente della societ oltre che della Provincia di Latina Paride Martella, e lattuale consigliere di amministrazione Gian Marie Pons; ora tutti in libert. Secondo la Procura linchiesta stata condotta nel pieno rispetto delle norme e della procedura, soprattutto, il Riesame ha dato per scontata lapprovazione dei cosiddetti patti parasociali, in realt mai sottoscritti, in base ai quali Acqualatina avrebbe potuto ricorrere a ditte private di fiducia senza gara dappalto. Inoltre il cosiddetto Tribunale della Libert non avrebbe valutato nella giusta maniera la consulenza collegiale da cui sono scaturite le incolpazioni e avrebbe in ogni caso ignorato il fatto che alcune delle opere contestate sono state pagate pur non essendo ancora completate. Da qui il ricorso in Cassazione, che qualora dovesse essere accolto far ritornare gli atti al Tribunale del Riesame, del quale dovr pronunciarsi un nuovo collegio. Fulcro dellinchiesta, come ormai noto, laffidamento, tra il 2002 e il 2004, senza gara dappalto, e dunque secondo la cosiddetta modalit in house, di lavori per almeno 15 milioni di euro a societ riconducibili ad Idrolatina, la cordata di privati che detiene il 49 per cento, appunto, di Acqualatina. Per la Procura della Repubblica avvenuto in violazione della normativa e del codice penale. Tutto regolare invece secondo la difesa che ha gi presentato specifica documentazione per avvalorare la sua tesi. Al momento non dato sapere se gli indagati ancora in carica, nel frattempo dimessisi, torneranno al loro posto. Qualcosa di pi si dovrebbe sapere marted prossimo quando stato convocato il consiglio di amministrazione di Acqualatina, previsto gi una settimana fa ma poi rinviato su richiesta proprio del socio privato.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 23/02/2008 Ore 14:26