Proprio nei giorni scorsi il segretario locale di Forza Italia Dario Lauretti aveva lanciato un appello all' Udc finalizzato all'unificazione di entrambi i partiti in vista delle prossime elezioni, appello che, oltre a non essere stato ben accetto ha suscitato numerose polemiche. “Le affermazioni di Lauretti, assessore in carica nominato dal sindaco De Filippis, circa la legittimità della richiesta per un candidato sindaco di Forza Italia sono molto pretestuose e basate sul falso – dicono gli esponenti dell'Udc lenolese – ricordiamo che l'attuale primo cittadino è stato appoggiato da FI solo nella tornata elettorale del 1995, quando non aveva ancora aderito al Ccd. Successivamente nel 1999 e nel 2003 Forza Italia ha appoggiato le liste capeggiate da Guglietta e Antogiovanni”. In sostanza, gli azzurri non avrebbero sostenuto il sindaco uscente per tre volte come invece era stato da loro recentemente affermato. Ma la polemica non si esaurisce qui: “Altra cosa – proseguono dall'Udc – è quello che lo stesso Lauretti ha sempre fatto nelle scelte politiche e amministrative, spesso in completo disaccordo con i vertici ufficiali di Forza Italia di Lenola e non solo”. Lauretti viene poi accusato di riscrivere la storia secondo il proprio comodo e di aver combattuto il sindaco di Forza Italia in carica dal 1999 al 2003. “Adesso Forza Italia vuole la carica di candidato a sindaco, ma per quale ragione – incalzano gli esponenti del partito della vela - se è lo stesso Lauretti a dire che De Filippis ha svolto molto bene il suo compito? Perché non candidare un sindaco uscente che ha fatto bene?” Secondo i centristi si tratta di una manovra preelettorale che mira ad un'alleanza innaturale tra Forza Italia ed il neonato Partito Democratico di Lenola, è per questo che, forte della concretezza già ampiamente dimostrata in passato, gli esponenti dell'Udc concludono lanciando un appello : “Ci rivolgeremo a tutte quelle sensibilità locali che non condividono la politica strillata ed inconcludente e che si oppongono alle manovre elettoralistiche portate avanti per il solo gusto del potere e comunque fallimentari nell'arte del fare”.