Ancora in primo piano l’inchiesta sui cosiddetti affidamenti in house degli appalti di Acqualatina, la società pubblico-privata che gestisce il servizio idrico integrato nella nostra provincia.Questa volta però con novità tutte a vantaggio, almeno a quanto risulta, dei sei tra attuali ed ex amministratori di parte privata che un paio di settimane fa erano finiti agli arresti domiciliari con pesanti accuse a loro carico. Ieri, infatti, sono state rese note le motivazioni con cui il Riesame di Roma aveva annullato le relative ordinanze di custodia cautelare. E il cosiddetto Tribunale della Libertà sembrerebbe smontare la tesi dell’accusa. Secondo i giudici, esiste un difetto di dolo che esclude a priori la sussistenza del reato di associazione a delinquere; e che, nel momento in cui dovesse sussistere, dovrebbe coinvolgere anche la parte pubblica. Le perizie, sono state poi giudicate inadeguate ed inutilizzabili. Come si ricorderà, ai domiciliari erano finiti con l’accusa fra l’altro di truffa aggravata e falso, l’attuale amministratore delegato di Acqualatina Silvano Morandi, i suoi predecessori Bernard Cyna e Giansandro Rossi, il vice-presidente in carica Raimondo Besson, l’ex presidente della società oltre che della Provincia di Latina Paride Martella, e l’attuale consigliere di amministrazione Gian Marie Pons. Tutti sono già in libertà, per decisione appunto del Riesame; e in parte dello stesso GIP che per tre di loro aveva revocato l’ordinanza dopo il primo pronunciamento del Tribunale della Libertà. Fulcro dell’inchiesta l’affidamento, tra il 2002 e il 2004, senza gara d’appalto, e dunque secondo la cosiddetta modalità in house, di lavori per almeno 15 milioni di euro a società riconducibili ad Idrolatina, la cordata di privati che detiene il 49 per cento, appunto, di Acqualatina. Per la Procura della Repubblica avvenuto in violazione della normativa e del codice penale. Tutto regolare invece secondo la difesa che ha già presentato specifica documentazione per avvalorare la sua tesi. Al momento non è dato sapere se gli indagati ancora in carica, nel frattempo dimessisi, torneranno al loro posto. Qualcosa di più si saprà già martedì prossimo quando è stato convocato il consiglio di amministrazione di Acqualatina, da un anno e mezzo circa presieduto come noto dal senatore fondano Claudio Fazzone.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 15/02/2008 Ore 14:39