Nonostante le varie iniziative istituzionali assunte ormai da anni, resta deludente nel Lazio e anche nella nostra provincia la quota di rifiuti solidi urbani destinata alla raccolta differenziata; e dunque capace di essere riciclata, permettendo contemporaneamente la riduzione dei costi di smaltimento e delle relative bollette a carico dei cittadini.Secondo i dati del rapporto 2007 dellAPAT, lAgenzia nazionale per la Protezione dellAmbiente, la nostra Regione arriva complessivamente appena all11 per cento di differenziata, con Latina ferma al 10,5. Dato per la verit discordante dal 19 per cento comunicato recentemente dallamministrazione provinciale. Il quadro in ogni caso poco rassicurante, se si considera che lobbligo di legge imporrebbe almeno il 35 per cento e che le discariche di Borgo Montello - fra laltro oggetto in questi giorni di analisi dellARPA che fanno ipotizzare un inquinamento dilagante delle zone circostanti sono destinate ad esaurirsi entro pochi mesi. In assenza di concrete e tempestive misure, lemergenza in atto ora in Campania potrebbe insomma riproporsi nel prossimo futuro anche nelle nostre zone. Da qui la sfida della Regione di puntare al 45 per cento di raccolta differenziata entro la fine del 2008; impegno che, visti i dati reali, sembra per utopistico. Sarebbe infatti gi un successo arrivare almeno al 30. Dal canto suo la Provincia di Latina, che proprio sulla raccolta differenziata ha impegnato ingenti risorse, nei giorni scorsi ha approvato come noto un ordine del giorno, condiviso dalla maggioranza di centrodestra, dal partito democratico e dalla sinistra democratica. Le linee guida del piano provinciale dei rifiuti prevedono, in sostanza, l'accettazione del sistema degli inceneritori, in particolare quelli di Colleferro e San Vittore, senza escludere la possibilit di realizzarne uno anche a Latina, cos da chiudere nelle stesso territorio provinciale il cosiddetto ciclo dei rifiuti. Il documento approvato prevede, inoltre, di aumentare sensibilmente proprio la raccolta differenziata fino ad arrivare gradualmente al 50 per cento; di rendere operativi gli impianti di supporto come gli stabilimenti di compostaggio; di garantire in tempi rapidissimi la chiusura del ciclo dei rifiuti secondo gli indirizzi comunitari, lasciando quindi alle discariche un ruolo residuale; di garantire la migliore sostenibilit ambientale e la graduale diminuzione della tariffa.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 07/02/2008 Ore 16:37