“Nessun allarme dal punto di vista epidemiologico – spiega il primario del reparto Fabrizio Soscia – perché si tratta di un'infezione causata da pneumococco e quindi non trasmissibile”
Allarmanti i racconti dei parenti che raccontano le dinamiche dell'accaduto.
La vittima si sarebbe sentita male mentre guardava la televisione, avrebbe poi cominciato a vomitare fino a cadere in uno stato di semi-coscienza. Il giorno seguente, quando fu portata al Pronto soccorso, aveva già evidenti sintomi di meningite ed è stata subito visitata dall' infettivologo; le è stata poi praticata la puntura lombare per l'esame del liquor e, con estrema rapidità, le analisi hanno confermato la non contagiosità della patologia.
I familiari non hanno dovuto quindi effettuare alcun tipo di profilassi, la condizioni della signora sono comunque molto critiche e al momento si può solo sperare in una reazione positiva del corpo agli antibiotici. Restando in tema, è stato definitivamente accertato che non è stata la meningite ad uccidere Samuele, il bimbo di 4 anni morto a Priverno il 10 gennaio, dovuta probabilmente, ad una sepsi batterica.