Importante novit, che non lascia purtroppo presagire nulla di positivo, relativamente alla sciagura aerea verificatasi il 4 gennaio scorso in Venezuela dove, come ormai noto, si inabissato un bimotore con quattordici persone a bordo tra cui il 33enne di origini sperlongane Stefano Fragione e sua moglie Fabiola Napoli.Nel tardo pomeriggio di ieri, ora italiana, le autorit dello Stato sudamericano hanno infatti confermato che il corpo ritrovato in mare domenica e' del co-pilota 37enne dell'aereo della Transaven caduto a 83 chilometri dal piccolo aeroporto di Gran Roque, nel Mar dei Caraibi. Dopo che si era immaginato che laereo potesse essersi inabissato, intatto, nei fondali a largo del Venezuela, con i passeggeri rimasti intrappolati allinterno impossibilitati ad aprire le porte del velivolo a causa della pressione dellacqua, ora si ipotizza invece, anche in considerazione delle numerose fratture riscontate sulla salma del co-pilota, che laereo si sia spezzato prima di sprofondare. Al momento in cui andiamo in onda del velivolo comunque non ancora stata trovata traccia nonostante le ricerche durino ormai da undici giorni. Ieri sera intanto i parenti e gli amici di Stefano e Fabiola hanno tenuto una fiaccolata silenziosa davanti al Ministero degli Esteri a Roma. Come i parenti e gli amici degli altri sei italiani a bordo del bimotore, chiedono al Governo di fare pressioni pi incisive sul Venezuela affinch le ricerche non si fermino; di predisporre un fondo, se necessario con la Regione Lazio, per pagare mezzi e professionisti sul posto allo scopo di collaborare con i soccorritori venezuelani; di fare chiarezza sulla telefonata giunta al cellulare di una passeggera bolognese, che squillava libero, 24 ore dopo la scomparsa dai radar dellaereo; di sottoporre a una commissione dinchiesta i documenti investigativi venezuelani e di capire se la magistratura di quel Paese sta indagando senza tralasciare alcuna ipotesi.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 16/01/2008 Ore 14:14