alla pioggia e all'umidità che hanno finito per “dilavare” la malta con cui la pietra è stata realizzata. Ad intervenire prontamente dopo il crollo sono stati i Carabinieri di Terracina ed i vigili del Fuoco. Questi ultimi, dopo aver effettuato un primo sopralluogo hanno dichiarato che il monumento, di proprietà privata, necessita di un intervento di consolidamento. L'edificio infatti è rimasto per lungo tempo in stato di abbandono e ora rischia di rappresentare un serio pericolo, a causa del possibile distaccamento di altre pietre, che potrebbe causare veri e propri incidenti stradali. Nei mesi scorsi la Regione aveva proposto di acquisire l'edificio storico alla famiglia proprietaria dell'immobile, però l'accordo non è ancora stato trovato. Il monumento in questione rappresenta un'importante vestigia storica in quanto fino al 1870 segnava il confine tra lo Stato Pontificio ed il Regno di Napoli. Un edificio dunque, che deve essere recuperato e del quale si auspica al più presto l'acquisizione al patrimonio pubblico.