Di nuovo in primo piano la cosiddetta Isola dei Ciurli, gli ormai noti scheletri in cemento armato di ventuno villette, realizzati circa quarant’anni fa ai lati della Flacca in località Salto di Fondi.In attesa di vedere se il Comune darà corso alle disposizioni della Regione, che nei giorni scorsi ha stanziato ben 750mila euro per l’abbattimento proprio di questi immobili considerati abusivi e ormai insanabili sulla base di una sentenza passato in giudicato, si apprende ora che qualche tempo fa una società di Roma ha addirittura cercato di vendere le costruzioni. Secondo quanto riportato da un noto quotidiano provinciale, alcuni intermediari avevano già riscosso degli anticipi da parte di una decina di possibili acquirenti, i quali, accortisi del rischio di un raggiro anche alla luce degli sviluppi della vicenda giudiziaria legata alla lottizzazione, hanno presentato specifiche querele presso la Guardia di Finanza di Fondi. Una presunta truffa insomma; impedita comunque praticamente sul nascere, visto che le cosiddette “caparre” sono state restituite poco dopo, con la contestuale remissione delle citate querele da parte degli ipotetici compratori. Tornando al possibile abbattimento dell’Isola dei Ciurli, vale la pena ricordare che circa due settimane fa la Regione Lazio, per voce in particolare del vice-presidente e assessore all’urbanistica Massimo Pompìli, ha dato trenta giorni di tempo al Comune per predisporre tutti gli atti necessari. “In caso di inadempimento – aveva detto l’esponente della giunta Marrazzo - l'intera procedura sarà portata a termine dalla Regione stessa attraverso l’uso dei cosiddetti poteri sostitutivi”. A favore dell’abbattimento si erano subito espressi i partiti del centrosinistra, in particolare Democratici di Sinistra, Verdi e Rifondazione Comunista; oltre che Legambiente, il cui presidente regionale Parlati e quello cittadino Di Biasio avevano rivendicato il successo di una storica battaglia portata avanti dall’associazione ambientalista. Più cauta invece l’amministrazione comunale. Sulla base di considerazioni già fatte durante il lungo procedimento giudiziario, con riferimento in particolare alle concessioni in sanatoria rilasciate nel 1989 per ogni singola villetta e di fatto mai annullate, il Sindaco Luigi Parisella non ha escluso infatti la loro destinazione a funzioni di pubblica utilità. Evidenziando che sarà comunque il consiglio comunale a decidere a riguardo, il primo cittadino fondano ha ipotizzato la possibilità che quegli immobili possano diventare alloggi di edilizia popolare o un centro anziani o, ancora, un centro vacanze per ragazzi meno abbienti. Della demolizione dell’Isola dei Ciurli, comunque, si parla ormai da tempo, ed in particolare dal maggio scorso; da quando, cioè, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dalla società proprietaria delle villette, rendendo praticamente definitiva la confisca e l’iscrizione nel patrimonio del Comune degli immobili, realizzati nell’ambito di una lottizzazione giudicata abusiva e su un’area sottoposta a vincoli paesaggistici. Una sentenza seguita a quella di primo grado emessa dal Giudice Unico di Terracina nel luglio 2004 e a quella di secondo grado della Corte di Appello di Roma del febbraio 2006.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 30/11/2007 Ore 15:01