Ancora in primo piano la vicenda dellannunciato sgombero del campeggio Il Gabbiano, la struttura ricettiva fondana situata in localit Tumulito e ritenuta abusiva sia da un punto di vista urbanistico che commerciale.La questione dovrebbe essere discussa nei prossimi giorni in un apposito incontro tra il sindaco Parisella ed il prefetto di Latina Frattasi che ha invitato il Comune a sospendere le annunciate operazioni di abbattimento. Pur accogliendo linvito, da Palazzo San Francesco non sembrano avere comunque dubbi sulla necessit di giungere in ogni caso alla demolizione, anche in virt di precise sentenze ormai inappellabili. In vista del possibile intervento delle ruspe, diverse persone hanno intanto accolto linvito del Comitato di zona del Salto ad esporre un lenzuolo bianco su balconi e recinzioni, in segno di indignazione per un provvedimento considerato ingiusto. Sia perch lascer senza lavoro almeno venti persone proprio del posto, sia perch assunto esclusivamente a carico di questo campeggio nonostante nella stessa zona opererebbero altre strutture ricettive in condizioni simili. Circa seicento persone sempre del Salto avrebbero inoltre sottoscritto una specifica petizione. Nellannunciato incontro tra Sindaco e Prefetto si potrebbe parlare anche delle ulteriori cento demolizioni circa, previste nella stessa zona di Tumulito dove in corso lormai noto progetto di rinaturazione della duna. Oltre che adire le vie legali, alcuni residenti hanno chiesto lintervento di Prefettura e Regione lamentando un presunto abuso dufficio del Comune ed evidenziando in particolare che gli immobili abbattuti si troverebbero in moltissimi casi su terreni agricoli accatastati come cosiddetta categoria B e non su aree gravate da uso civico. Come gi anticipato nei giorni scorsi, sulla stessa questione si pronunciata anche lAvvocatura Generale dello Stato che, con un parere comunque interlocutorio, ha sospeso questi nuovi abbattimenti. Lintervento dellorgano legale sarebbe stato sollecitato dalla Regione Lazio, impegnata a verificare il rispetto delle procedure in merito al mutamento di destinazione di quei terreni. La stessa Regione, a quanto pare interpellata proprio da alcuni dei destinatari delle ordinanze di demolizione, avrebbe dunque diffidato il Comune a proseguire nella sua azione, invitandolo a soprassedere, per il tempo strettamente necessario, dallintraprendere iniziative irreversibili. Anche per non correre il rischio di danno erariale e di responsabilit di varia natura. La contrapposizione tra i circa 300 occupatori di Selva Vetere, che si estende per circa 90 ettari, ed il Comune va avanti ormai da molti anni e la posizione assunta ora dalla Regione destinata a produrre ulteriori sviluppi. Fra laltro si torna a parlare del rischio di un possibile risarcimento danni a favore dei proprietari delle costruzioni demolite, che lo stesso Comune ha per sempre considerato come uno spauracchio agitato senza alcun fondamento.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 29/11/2007 Ore 14:42