Ancora un nulla di fatto, a Campodimele, relativamente alla questione della decadenza del sindaco Francesco Paolo Zannella, ritenuto ineleggibile a causa di una condanna per falso ideologico ormai inappellabile.Dopo il rinvio del consiglio comunale del 25 ottobre scorso, durante il quale la maggioranza di centrodestra che sostiene il primo cittadino campomelano ha chiesto un aggiornamento per approfondire la normativa in materia, considerato che si tratta di un caso quasi unico in Italia; e dopo la chiara presa di posizione del Prefetto di Latina Bruno Frattasi, secondo cui non ci sono invece dubbi sullobbligo di deliberare lauto-sospensione del sindaco; ieri mattina si sarebbe dovuto svolgere il nuovo consiglio comunale con lattesa uscita di scena di Zannella e il passaggio di consegne al vicesindaco Alessandro Grossi, cui spetter lordinaria amministrazione in attesa delle nuove elezioni previste gi per la prossima primavera. Gli otto consiglieri di maggioranza non si sono per presentati in aula; ed essendo presenti solo il sindaco ed i quattro rappresentanti dellopposizione di centrosinistra, la seduta non si potuta nemmeno aprire per la mancanza di numero legale. Lo stesso Zannella, nella sua qualit di presiedente dellassemblea (ruolo svolto dal sindaco nei Comuni con meno di 15mila abitanti) ha annunciato subito dopo la convocazione di una nuova riunione per marted prossimo 13 novembre. Si tratta, presumibilmente, di una scelta della coalizione amministrativa, che vuole utilizzare fino in fondo i venti giorni concessi dalla Prefettura nella diffida seguita al consiglio del 25 ottobre. Un lasso di tempo in cui, attraverso la consulenza anche di esperti di diritto amministrativo, si cerca evidentemente di trovare un appiglio giuridico per evitare, ad appena un anno dalle precedenti elezioni, il ricorso anticipato alle urne. Contestato per la verit anche da numerosi cittadini che non hanno esitato a dichiararlo pubblicamente, evidenziando lirrilevanza della condanna disposta nei confronti del sindaco. Di tuttaltro parere, ovviamente, la minoranza che ha parlato di una vera e propria beffa nei confronti della Prefettura e del rispetto della legge che va oltre la normale decenza. Il procedimento prefettizio che dichiara la non candidabilit, e dunque la conseguente revoca dellelezione del sindaco, scaturisce da una condanna a otto mesi, pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziale, che Zannella ha riportato nel 2006. Nella sua qualit di architetto, circa dieci anni fa aveva collaborato con il Comune di Monte San Biagio per lesame delle richieste di condono edilizio. Nel suo ruolo di verbalizzante della commissione edilizia, aveva omesso di trascrivere l'uscita dall'aula di un consigliere, di professione medico, che era stato chiamato per unemergenza. Qualcuno aveva denunciato il fatto alla Procura con la successiva indagine, il conseguente rinvio a giudizio e la citata condanna sia in primo che secondo grado. In quanto superiore ai sei mesi e comminata per un reato doloso, tale condanna impedisce, appunto, di candidarsi ad una carica elettiva come quella di sindaco o di consigliere.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 07/11/2007 Ore 14:48