Ennesimo riconoscimento delle ragioni del Comune di Fondi nellambito dellannosa controversia legale connessa allesistenza di uso civico sui terreni di Selva Vetere e alle relative demolizioni di manufatti abusivi.Secondo quanto si appreso, in unudienza tenutasi ieri il giudice Franco Carletti, Commissario regionale per gli usi civici, ha infatti dichiarato la cessazione della materia del contendere, estinguendo quindi i relativi giudizi concernenti due occupatori del demanio comunale. Il primo, detentore senza titolo di oltre un ettaro di terreno; la seconda, occupatrice di una parte del demanio sulla quale aveva realizzato una enorme villa di recente demolita dal Comune. Entrambi i ricorrenti, assistiti dallavvocato Francesco Di Ciollo, contestavano la natura demaniale delle superfici occupate, chiedendo il riconoscimento delle proprie ragioni e della conseguente illegittimit degli abbattimenti decisi dal Comune. Accogliendo leccezione del difensore del Comune, lavvocato Antonio Cardinale, il Giudice Carletti ha per dichiarato che sulla questione posta alla sua attenzione vi era stato gi un giudicato da parte della Corte di Appello di Roma, con una sentenza del febbraio scorso che aveva definitivamente riconosciuto la natura delluso civico sui quei terreni, compresi per lesattezza nella particella numero 88 del territorio fondano. Secondo Palazzo San Francesco ci si trova pertanto di fronte all ennesimo riconoscimento della legittimit e dellopportunit del comportamento del Comune, che tende a tutelare il bene collettivo e a realizzare su di esso opere di risanamento e di qualificazione, fruibili da tutti i cittadini, come gi avviene per la parte di duna che stata ricostruita. Come gi riferito in diverse occasioni, sono stati diversi i ricorsi presentati dagli occupatori dei terreni di Selva Vetere sia prima che dopo labbattimento degli immobili realizzati su quelle aree. Alla base della decisione di adire le vie legali proprio lasserita assenza di usi civici ma anche la presunta irregolarit degli atti predisposti dagli uffici municipali. Alcuni avevano addirittura ipotizzato leventualit di un risarcimento danni a loro favore. Dal Comune hanno per sempre ribadito la piena correttezza degli atti connessi alle demolizioni, negando la possibilit del paventato risarcimento e dicendosi praticamente sicuri sullimpossibilit che i terreni potessero essere dichiarati privati. Lavvocato Antonio Cardinale, come detto legale dellamministrazione fondana in questa complessa vicenda giudiziaria, ha in particolare evidenziato come loperato del Comune sia stato finora giudicato impeccabile in ben tre gradi di giurisdizione. Vale a dire dal Giudice Speciale per gli usi Civici; dal TAR e dal Consiglio di Stato in sede di giustizia amministrativa; e dal Giudice Unico di Terracina che, in sede civile, ha confermato, per gli occupatori di quei terreni, lobbligo di corrispondere un indennizzo per aver di fatto sottratto quelle aree alla disponibilit collettiva. E come gi preannunciato nei giorni scorsi, nuove demolizioni di immobili abusivi sarebbero intanto previste a breve sul litorale fondano, in particolare proprio nella zona di Tumulito dove tra lautunno del 2006 e la primavera scorsa sono stati gi abbattuti oltre cento manufatti tra cui alcune lussuose ville. Secondo quanto si appreso, gli uffici dellassessorato comunale allurbanistica hanno gi predispoto un centinaio di ordinanze che dovrebbero essere eseguite entro qualche settimana. Liniziativa rientra nellormai noto progetto di riqualificazione dellarea dove gi stata portata a termine una parte del progetto finanziato dallUnione Europea per il recupero e la rinaturazione di quasi due chilometri di duna. Gli abbattimenti dovrebbero estendersi almeno fino ai duecento metri di distanza dalla battigia, per poi procedere alla realizzazione di parcheggi, servizi ed aree verdi attrezzate.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 12/10/2007 Ore 14:39