Si parla sempre pi spesso di Mobbing, ovvero discriminazione e disagio sul posto di lavoro. A questo si aggiunge l'impossibilit di denunciare il sopruso per mancanza di referenti.Ancora oggi non esiste un servizio reale nell'Azienda Sanitaria Locale. Del Centro d'ascolto sul disagio lavorativo (cadil) avviato nel 2004, rimasto solo un nome sulla carta, sul sito internet dell'azienda e un numero di telefono a cui non risponde pi nessuno. La causa sembrerebbe da attribuirsi all'esaurimento dei finanziamenti europei e in una riorganizzazione da parte della nuova amministrazione aziendale che dovrebbe riattivare la cosiddetta clinica del servizio. L'ufficio al momento non dispone pi di personale e l'attivit svolta limitata alla formazione e alla prevenzione all'interno delle aziende. Cos oggi per ottenere una certificazione di stato di disagio, l'unica possibilit per il lavoratore quella offerta dai sindacati, come lo sportello "Mobbing e punto 626" presso la Cisl di Latina, per poi rivolgersi all'ospedale Sant'Andrea di Roma, l'unica struttura regionale abilitata all'accertamento delle conseguenze dovute al Mobbing, con procedure ancora lunghissime. Il centro pontino era stato avviato nel progetto "Struggle Against Mobbing", nell'ambito dell'iniziativa comunitaria Equal, con lo scopo di rilevare situazioni di discriminazioni e disuguaglianza presenti nei luoghi di lavoro. Un vero successo tanto che lo scorso anno erano state circa 20 le persone che si erano rivolte alla struttura, di cui due soli uomini, il resto erano donne con un'et compresa tra i 25 e 45 anni, spesso impiegate in uffici della pubblica amministrazione. Parte di queste donne hanno avviato una rivendicazione legale con risarcimento danni nei confronti dei datori di lavoro.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 23/03/2006 Ore 14:10