Nell’udienza in camera di consiglio svoltasi ieri presso il Tribunale di Latina, in cui doveva decidersi sulla richiesta di patteggiamento di due dei diciassette tra amministratori e promotori della società indagati per bancarotta fraudolenta, il Giudice per le Indagini Preliminari Claudia Dentato ha infatti stabilito che i risparmiatori potranno costituirsi parte civile nel relativo procedimento penale a carico dei due. Si tratta di un primo significativo successo dei legali delle parti lese, gli avvocati Francesco Di Ciollo e Giulio Mastrobattista, visto che di solito il patteggiamento - vale a dire la decisione degli indagati di dichiararsi colpevoli e di accordarsi col pubblico ministero per la conseguente condanna - esclude la possibilità della costituzione di parte civile ai fini del risarcimento del danno. In questa maniera le numerosissime persone che dichiarano di essere state truffate, in alcuni casi anche per centinaia di migliaia di euro, avranno dunque la possibilità di recuperare almeno una parte del denaro affidato ai procacciatori della società. Questi risparmiatori, alcuni finiti letteralmente sul lastrico e costretti a vendersi addirittura la casa per sopravvivere, avevano inizialmente ipotizzato la possibilità di chiamare direttamente in causa anche gli organi di controllo dello Stato - in particolare il settore Ispezioni dell’Ufficio Italiano Cambi e la Banca d’Italia - colpevoli, a loro avviso, di non aver impedito alla finanziaria di raccogliere diversi milioni di euro con la promessa che quei soldi sarebbero stati utilizzati per l’emissione di titoli obbligazionari con vantaggiosissimi premi annuali, poi risultati però inesistenti o comunque mai corrisposti così come lo stesso capitale investito.