Come gi anticipato in occasione della riapertura al pubblico avvenuta lo scorso 23 luglio, proseguiranno anche nei prossimi mesi i lavori per la riqualificazione dell'Abbazia fondana di San Magno.La Regione Lazio e il Parco naturale dei Monti Aurunci hanno infatti annunciato che sono stati definiti due nuovi lotti di interventi che andranno ad ultimare quanto gi realizzato. In particolare saranno completati la foresteria, il refettorio e le scale in pietra, sia interne che esterne. Inoltre prevista la realizzazione di alcuni alloggi e il restauro delle facciate del complesso. Infine, per rendere ancora pi suggestiva un'area dall'indiscutibile fascino, sar architettato un sistema di illuminazione, sia all'interno che allesterno delledificio ecclesiastico. L'Abbazia di San Magno, quindi, continua ad essere il centro nevralgico degli sforzi congiunti di diversi enti regionali e locali, il cui obiettivo primario quello di riportare il sito al suo antico splendore. A giudicare dai primi risultati, le prospettive sono rosee visto che in questi due mesi stata registrata la presenza di migliaia di visitatori. Secondo gli esperti dellarcheologia cristiana e soprattutto dellarte pittorica medievale, le scoperte dellabbazia di Fondi sono, daltronde, tra le pi sensazionali e interessanti degli ultimi cinquantanni. Ne sono convinte, ad esempio, la professoressa Maria Andoloro, preside della Facolt di Conservazione dei Beni Culturali dellUniversit di Viterbo, e la Sovrintendente per il Patrimonio Storico Artistico Etno-antropologico del Lazio Rossella Vodret, le quali sul ciclo degli affreschi narranti la vita di San Benedetto, apparsi durante i lavori di restauro dellantico monastero, hanno annunciato pubblicazioni scientifiche che arricchiranno indubbiamente il panorama dellarte italiana. Finora sono stati impegnati oltre tre milioni di euro per recuperare un complesso monastico risalente al quinto secolo dopo Cristo, le cui strutture architettoniche erano in molte parti crollate per incuria e abbandono o stavano letteralmente scomparendo sotto giganteschi rovi. Dopo la riapertura del 23 luglio scorso nessuno immaginava che vi sarebbero accorsi, come detto, migliaia di turisti e curiosi di Fondi e delle citt vicine, i quali sono stati accompagnati da esperte guide del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana. Allabbazia si interessata ultimamente anche lUnesco lOrganizzazione delle Nazioni Unite per lEducazione, la Scienza e la Cultura - che starebbe vagliando la possibilit di inserirla, insieme ad altri monumenti del sudpontino, nel cosiddetto patrimonio dellumanit.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 25/09/2007 Ore 13:34