Prevedibile amarezza per una vedova di Fondi che dopo 25 anni di attesa si è vista riconoscere appena 66mila euro quale risarcimento danni per la morte del marito, un operaio deceduto in un cantiere edile risultato poi abusivo e privo delle necessarie misure di sicurezza.Lo ha stabilito, con una sentenza che fa ovviamente discutere, il giudice civile di Latina, Maria Vittoria Fuoco, che ha negato alla donna persino gli interessi legali. La morte dell’operaio, allora poco più che trentenne, avvenne il 9 luglio 1982 in un cantiere lungo via Appia Monte San Biagio dove crollò un solaio. Con lui persero la vita altri quattro muratori mentre altri sette rimasero feriti. Due anni dopo ci fu la condanna penale del titolare della ditta di costruzioni e dei committenti, con il rinvio al giudice civile della decisione sul risarcimento alle famiglie. “Si tratta di una sentenza scandalosa che non rende giustizia alla famiglia e che giunge dopo aver cambiato ben cinque giudici in dieci anni” ha commentato l’avvocato della vedova, Giulio Mastrobattista, preannunciando l’ovvio ricorso in appello e la meno prevedibile citazione per danni del Ministero di Grazia e Giustizia.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 31/07/2007 Ore 14:47