Sembra destinata a rientrare, almeno parzialmente, la vera e propria emergenza idrica registratasi in questi giorni a Lenola.Dopo la clamorosa presa di posizione del sindaco Gian Battista De Filippis che, come ampiamente riferito nelle precedenti edizioni del nostro tg, aveva dichiarato di essere pronto a bruciare le bollette di Acqualatina recapitate ai cittadini per un servizio di fatto non erogato, nella mattinata di ieri la societ di gestione del sistema idrico integrato del nostro comprensorio ha inviato a Lenola alcune autocisterne che stanno riempiendo i serbatoi comunali di via Carduso. Seppur non perfettamente, lacqua dovrebbe dunque tornare a scorrere nei rubinetti alleviando i disagi delle circa seimila persone attualmente residenti nel paese montano. Il sindaco De Filippis aveva apertamente protestato soprattutto perch le sue richieste in tal senso erano state ignorate da Acqualatina. La societ aveva detto il primo cittadino - si impegnata a garantire il servizio almeno mediante le autobotti, ma nessuno sembra voler rispettare gli accordi presi. In alcune case lacqua manca per giorni, con il flusso che viene ripristinato solo per unora circa. I cittadini vengono in Comune a lamentarsi e francamente ne hanno tutte le ragioni. E nella speranza di un progressivo ritorno alla normalit, a Lenola ci si prepara intanto ad accogliere oggi il senatore a vita Giulio Andreotti che, come gi anticipato, sar in paese per festeggiare il cinquantesimo anniversario dell'entrata in funzione del primo acquedotto comunale. Fu il 28 luglio del 1957 che i lenolesi coronarono infatti il sogno dellacqua corrente con il primo zampillo che raggiunse la fontana di Piazza Cavour, stracolma per l'occasione di una folla festante. Lopera venne realizzata grazie all'intervento della Cassa per il Mezzogiorno e fu progettata e diretta da Ermanno Notarianni, ingegnere ormai entrato di diritto a far parte della storia locale. L'acquedotto di Lenola all'epoca rappresent una delle pi importanti opere di rinascita nelle zone depresse realizzate dalla Cassa, con lerogazione di quasi un miliardo e 400 milioni delle vecchie lire dellepoca, un percorso di circa 100 chilometri, oltre 353 mila giornate lavorative e quasi tremila e 500 operai impiegati. Alla cerimonia inaugurale del 1957 prese parte, tra gli altri, l'allora Ministro delle Finanze Giulio Andreotti che, tranne imprevisti dellultimora, oggi, sabato 28 luglio, torner nel centro pontino per onorare la ricorrenza. Per l'occasione sono previsti, presso la Pineta Mondragon, a partire dalle 17, la presentazione di un libro e lallestimento di una mostra, entrambi basati sulla documentazione fotografica messa a disposizione da Egidio Daniele, decano dei fotografi locali. Nel corso dell'incontro ci sar spazio, alla presenza di alcuni familiari, anche per un momento di doveroso raccoglimento in onore dei tre operai che morirono durante i lavori per l'acquedotto, vale a dire Carlo Mastrobattista di Lenola, Gerardo Sepe di Campodimele ed Antonio Villani di Esperia.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 28/07/2007 Ore 14:13