Torna dattualit la vicenda del presunto abusivismo edilizio connesso alla realizzazione dellalbergo Grotta di Tiberio di Sperlonga, del quale risulta comproprietario lattuale Presidente dellAmministrazione Provinciale di Latina Armando Cusani.Il Tribunale del Riesame di Latina, presieduto dal giudice Cinzia Paraspro con a latere i colleghi Di Nicola e Chirico, ha infatti accolto il ricorso presentato dall'avvocato Corrado De Simone, disponendo la rimozione dei sigilli dai due locali tecnici annessi alla struttura, sequestrati lo scorso 28 giugno per un asserito eccesso di cubatura rispetto alla concessione edilizia. In una memoria di circa quaranta pagine, il legale ha sostenuto la non necessit di tale sequestro, evidenziando fra laltro che gli stessi funzionari regionali, incaricati di uno specifico sopralluogo effettuato nel febbraio dellanno scorso, avevano attestato la regolarit dellalbergo. Si attende ora di conoscere le motivazioni della decisione dei giudici del riesame, in base alle quali sar pi chiaro lo sviluppo del relativo procedimento penale aperto dal sostituto procuratore Raffaella De Pasquale a seguito di un esposto-denuncia presentato circa due anni fa dal centrosinistra di Sperlonga. I sigilli erano stati apposti su disposizione del Giudice per le Indagini preliminari Giuseppe Cario, che aveva accolto la relativa richiesta del magistrato inquirente, ed avevano riguardato locali di servizio di circa 200 metri quadri. Dopo un iniziale silenzio, il presidente dellamministrazione provinciale, nonch ex sindaco di Sperlonga, Cusani aveva dichiarato che i permessi ricevuti per l'albergo sono tutti legittimi in quanto il Comune ha operato in virt delle norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore Generale e del Regolamento Edilizio. La normativa ha spiegato - prevede che vanno valutati gli immobili che hanno destinazione residenziale, commerciale e attivit produttiva. Il locale caldaia, un deposito o altro di tal genere non devono invece essere valutati. Quindi non stato fatto nulla che non fosse indicato nell'autorizzazione. La Procura della Repubblica afferma che la cella frigorifera e il magazzino andavano computati come volumetria e il Comune non li ha computati. Eppure la Regione Lazio ha fatto tutti i controlli sul sito, anche con un'ispezione ad hoc, e ha confermato la legittimit dei lavori. Quindi siamo sereni e attendiamo di poter dimostrare le nostre ragioni". Di parere opposto il capogruppo di minoranza Nicola Reale, tra i firmatari dellesposto da cui scaturita linchiesta. Subito dopo il sequestro dei due locali, Reale aveva infatti ribadito la necessit di intervenire sullintera area in cui si trova lalbero, evidenziando che non sono stati annullati i titoli autorizzativi illegittimi, come il distacco dalla Flacca e il cambiamento di destinazione d'uso, che hanno consentito la realizzazione del fabbricato, n sono state considerate le modificazioni essenziali apportate in fase di ricostruzione. Il capogruppo dellUnione aveva inoltre dichiarato che il sequestro preventivo dei locali evidenzia comunque sia chiare responsabilit da parte del capo dellUfficio Tecnico del Comune sia il comportamento omissivo degli assessorati regionali e delle soprintendenze che avevano il compito di controllare su quanto avvenuto nella piana di Tiberio.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 21/07/2007 Ore 14:21