Ancora in primo piano lormai lunga battaglia legale tra il Comune di Fondi e gli occupatori delle zone costiere di Tumulito e Selva Vetere.A distanza di qualche giorno dallordinanza con cui il commissario agli usi civici per Lazio, Umbria e Toscana, Franco Carletti, ha incaricato un perito affinch accerti quale sia la natura delle terre in controversia, e alla vigilia della nuova udienza fra le parti convocata per il prossimo 11 luglio, il Sindaco Luigi Parisella e lavvocato Antonio Cardinale, legale di fiducia dellamministrazione in materia di uso civico, ritengono opportuno fornire alcune precisazioni. Il Commissario agli usi civici si legge in una nota del Comune - ha affidato lincarico al geometra Benedetto di verificare se tra le decisioni che nel corso degli anni sono state emesse sulla natura dei terreni di Selva Vetere vi fossero contrasti. Questo, nellevidente finalit di fare chiarezza una volta per tutte, su di una materia che stata molto dibattuta ed stata oggetto di vari interventi giurisdizionali. Nellevidenziare che, da una decisione della Commissione feudale risalente addirittura al 1809 fino alla sentenza del 2005 dello stesso Commissario, sempre stata affermata la natura di demanio di uso civico dei terreni di Selva Vetere, il sindaco Parisella e lavvocato Cardinale ritengono pertanto che non sono assolutamente pertinenti le comunicazioni fatte nei giorni scorsi sulla portata innovativa dellaffidamento di una consulenza, poich, in realt, si tratta di far redigere un ulteriore atto su materia abbondantemente verificata. Con riguardo poi alla possibilit di un eventuale risarcimento di milioni di euro a favore dei proprietari degli immobili abusivi abbattuti lautunno scorso, qualora ovviamente i terreni interessati dagli ordini di demolizione fossero dichiarati privati, Parisella e Cardinale, sottolineando fra laltro che non risulta alcun atto di legittimazione o conciliazione relativo a quelle aree, ribadiscono che le demolizioni sono state eseguite per la violazione della normativa urbanistica, come affermato da TAR e Consiglio di Stato pi volte investiti della questione. Per cui dicono il sindaco e lavvocato di fiducia del Comune - una cosa loccupazione di terre demaniali, altra lattivit di edificazione abusiva. Per cercare di porre una parola chiara su tale aspetto, anche evitando ingiuste aspettative dei responsabili degli abusi, basta fare riferimento alla decisione del Consiglio di Stato che ha testualmente distinto le verifiche sul corretto uso del territorio ai fini urbanistico-edilizio e ai fini di uso civico, che riguardano sfere diverse di interesse pubblico e devono essere osservate entrambe ai fini della condonabilit dellabuso. Parisella e Cardinale ricordano infine una recente sentenza del giudice unico del Tribunale di Terracina, Antonio Perinelli, che ha confermato lobbligo di corrispondere un rilevante indennizzo a titolo risarcitorio da parte di chi occupa i terreni di uso civico ed ha allo stesso tempo trasmesso la sentenza alla Procura della Repubblica per procedere in ordine ai reati di occupazione di bene pubblico. Il Comune ribadisce in sostanza la piena correttezza degli atti connessi alle demolizioni, nega la possibilit del paventato risarcimento danni e si dice relativamente sicuro sullimpossibilit che i terreni in questione possano essere dichiarati privati. Gi nel recente passato lo stesso avvocato Cardinale aveva daltronde sottolineato come loperato del Comune sia stato finora giudicato impeccabile in ben tre gradi di giurisdizione. Vale a dire dal Giudice Speciale per gli usi Civici; dal TAR e dal Consiglio di Stato in sede di giustizia amministrativa; e, come detto, dal Giudice Unico di Terracina che, in sede civile, ha confermato, per gli occupatori di quei terreni, lobbligo di corrispondere un indennizzo per aver di fatto sottratto quelle aree alla disponibilit collettiva.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 27/06/2007 Ore 15:07