Gli accertamenti effettuati in questi mesi dagli agenti della squadra giudiziaria del commissariato fondano attualmente diretto dal vice questore Maurizio Mancini hanno infatti permesso di appurare che il professionista ha incassato da decine di clienti circa 100mila euro per il pagamento di diritti regionali e comunali, connessi in particolare a pratiche urbanistiche, senza però versarli effettivamente. Tramite uno scanner, il geometra avrebbe infatti falsificato innumerevoli bollettini postali, truffando in questo modo sia i clienti che a lui si erano rivolti, e ai quali non venivano rilasciate licenze e autorizzazioni perché i versamenti non risultavano effettuati; sia i varie Enti locali, in particolare la Regione Lazio e il Comune di Fondi, ai quali venivano sottratti gli accrediti dovuti per legge. I bollettini, alcuni dei quali risalenti anche ad una quindicina di anni fa, erano così ben falsificati che, a prima vista, traevano in inganno gli stessi direttori degli uffici postali a cui gli inquirenti si sono rivolti nel corso delle indagini. Solo grazie alla verifica delle cosiddette microfilmature dei tagliandi le stesse Poste hanno potuto successivamente dichiararne la falsità. Una volta accertato l’inganno, i vari Enti stanno naturalmente chiedendo alle persone coinvolte il pagamento delle somme in effetti mai versate. Si tratta in sostanza di una vera e propria beffa perché costoro, seppur ignari di quanto accaduto, sono ovviamente obbligati al pagamento. Solo il venti per cento circa di loro ha però deciso di sporgere formale denuncia contro il geometra indagato. L’operazione della Polizia scattò, come detto, nel dicembre del 2006. Gli agenti fecero irruzione nello studio del geometra, situato nella zona centrale di Fondi, sequestrando un computer, uno scanner, una stampante ed un borsone contenente circa duecento bollettini postali poi risultati in gran parte falsificati.