Rischia di avere pesanti ripercussioni anche in provincia di Latina e nello stesso comprensorio di Fondi il taglio di 16 milioni di euro allARES, lAzienda Regionale per lEmergenza Sanitaria.LAzienda, nata per occuparsi esclusivamente dei soccorsi, ha infatti serie difficolt finanziarie e la Regione intende non solo rivedere i conti ma risparmiare. Da qualche giorno il personale della centrale operativa 118 di Latina segnalava difficolt, mentre a Roma si svolgevano manifestazioni di protesta. Ora scattata una raccolta firme per salvare lesistenza stessa dellAres e il servizio sul territorio che rischia di essere cancellato. Tra le ipotesi in cantiere c infatti anche quella di eliminare le postazioni di ambulanze nei punti di primo intervento. Vale a dire negli ospedali minori che non hanno pronto soccorso, ma anche in altre postazioni. Per ora, come detto, si tratta solo di unipotesi ma ovvio che se attuata avrebbe conseguenze gravissime, con i mezzi di soccorso non pi in servizio a Cori, Sezze, Priverno, Cisterna, Sabaudia, Minturno e, appunto, Fondi. A rischio anche le postazioni di Latina Scalo e Pontinia. La parola dordine razionalizzare ma, ad estate ormai iniziata e senza un piano straordinario che in passato era gi partito, naturale che si rischia una protesta collettiva, senza contare i pericoli per la salute. Non ho adottato alcuna decisione n, eventualmente, sar io a prenderla ha spiegato il dottor Paolo Viola, dirigente della centrale operativa del 118 della provincia di Latina. Al momento ha aggiunto - c una proposta di delibera regionale. La situazione difficile ma si stanno cercando delle soluzioni ed presto per trarre qualsiasi conclusione. I dipendenti, per, sono preoccupati. A parte le postazioni che rischiano di essere soppresse, lAres ha bloccato anche i concorsi, interni ed esterni. Addirittura si parla di una privatizzazione, mentre non escluso che per i centri minori non si debba fare ricorso proprio ai privati per avere unambulanza e quindi pagarla di tasca propria. Un servizio di emergenza capillare e funzionante che dunque messo seriamente in discussione con gravi rischi, ovviamente, per i cittadini. A questo si aggiunge una vicenda che rischia, di fronte a un progetto simile, addirittura di passare in secondo piano. Quella relativa cio ai trasferimenti ordinari, ovvero al trasporto dei pazienti da un ospedale allaltro nel caso sia necessaria una consulenza. Finora lAres 118 li ha svolti ma da qualche tempo in atto una trattativa con la Asl affinch sia la stessa azienda, ovvero gli ospedali, a farsene carico. Quei viaggi, non essendo unemergenza, hanno un costo che lAres non intende pi sostenere. Finora si facevano con una sorta di scambio: la Asl continuava a pagare le utenze delle sedi mettendole a disposizione dellAres che faceva i trasferimenti. In una situazione di tagli come quella appena profilata laccordo rischia per di saltare. Anche perch sullintero sistema sanitario regionale pesa lincredibile debito di dieci miliardi di euro accumulato nel corso degli anni, che bisogner ripianare seguendo un preciso e vincolante piano di rientro gi concordato col Governo nazionale.
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a cura di la redazione
pubblicato il 21/06/2007 Ore 14:18