Torna clamorosamente dattualit la vicenda relativa alla realizzazione di un hotel di Sperlonga oggetto gi da un paio danni di unaspra contrapposizione politica ed anche di denunce alla magistratura.Attraverso lavvocato Francesco Di Ciollo, la minoranza consiliare di centrosinistra avrebbe infatti chiesto formalmente alla Procura Generale presso la Corte di Appello di Roma di avocare a s le indagini, evidenziando una presunta inerzia da parte della Procura della Repubblica di Latina. Secondo lopposizione, lalbergo, situato ai lati della Flacca e ricavato dalla ristrutturazione di un ex ristorante-discoteca, sarebbe stato costruito senza il rispetto di diverse norme di legge. Sotto accusa, in particolare, la localizzazione in unarea che il Piano Regolatore destinerebbe a zona agricola di salvaguardia ambientale; ma anche il presunto eccesso di cubatura, la mancata modifica della destinazione duso, la realizzazione di un annesso svincolo viario e il preliminare rilascio di una concessione edilizia in sanatoria. A destare ulteriore clamore contribuisce sicuramente il fatto che proprietario dellhotel , in parte, il presidente forzista dellamministrazione provinciale di Latina, nonch ex sindaco di Sperlonga, Armando Cusani. Nelle settimane scorse la minoranza, ed in particolare il capogruppo consiliare Nicola Reale, ha chiamato in causa anche due funzionari regionali. Si tratta del direttore del dipartimento del territorio e della dirigente della relativa area che hanno in qualche maniera avallato la realizzazione dellalbergo dichiarando che sono state seguite procedure regolari. Secondo Reale, i due funzionari o andrebbero rimossi perch dimostratisi incompetenti in materia - visto che le irregolarit sono a suo parere evidenti o andrebbero addirittura inquisiti dalla magistratura per accertare se con il loro operato hanno favorito un interesse privato. La vicenda rischia di alimentare anche un caso allinterno del centrosinistra, visto che il consigliere sperlongano ha apertamente detto di sentirsi poco tutelato, se non abbandonato, dagli esponenti regionali e provinciali del suo stesso colore politico, rimasti praticamente indifferenti a riguardo. Ora a rendere ancora pi rovente la vicenda sar sicuramente la citata richiesta di avocazione presentata alla Procura Generale di Roma, che rischia di alimentare fra laltro reazioni anche da parte della Procura della Repubblica pontina.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 18/06/2007 Ore 13:44