E' stato assolto un cacciatore di Campodimele dalle accuse di calunnia ed appropriazione indebita, a pronunciarsi stata la Corte di Appello di Roma che ha confermato la sentenza di primo grado.La soluzione del caso arriva dopo sette anni di ricorsi per via di un segugio conteso tra due cacciatori: l'uomo imputato aveva infatti smarrito il suo cane nel corso di una battuta di caccia; il segugio si era dileguato mentre inseguiva una lepre; due mesi dopo il cane aveva fatto ritorno a casa da solo ma con grande sorpresa del cacciatore campomelano aveva un collare che riportava il nome di un altro proprietario, un cacciatore di Itri. Immediata la reazione dell'uomo che gi in precedenza si era rivolto ai Carabinieri per denunciare la scomparsa del cane. Una volta chiamato in causa, il cacciatore di Itri aveva dichiarato di essere il legittimo proprietario del cane. Da quel momento i due cacciatori avevano cercato attraverso ricorsi e perizie, di riavere il cane. Una querelle che andata avanti anche dopo la morte del segugio che stato addirittura congelato per l'esame del dna. Ora l'effettiva propriet del cane verr stabilita in sede civile.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 18/06/2007 Ore 13:31