Nuovo capitolo dellormai lunga battaglia legale tra il Comune di Fondi e gli occupatori delle zone costiere di Tumulito e Selva Vetere.Con unordinanza emessa ieri mattina, il Giudice Franco Carletti, commissario agli usi civici per Lazio, Umbria e Toscana, ha infatti incaricato il perito Angelo Benedetti affinch accerti quale sia la natura delle terre in controversia. Rigettando lopposizione del Comune allaffidamento della perizia, il commissario ha convocato per il prossimo 11 luglio una nuova udienza in cui le parti potranno fare istanza di integrazione del quesito posto al consulente tecnico. Lincarico rappresenta in qualche maniera un relativo successo per gli occupatori di quei terreni che contestano la presenza di uso civico su quelle aree, sostenendo che le stesse sarebbero state oggetto di una conciliazione tra il 1942 e il 1945, e che ora risulterebbero dunque non pi demaniali. Alcuni dei ricorrenti hanno subto, come noto, anche labbattimento di abitazioni e immobili vari realizzativi abusivamente e ritenuti insanabili. Secondo lavvocato Francesco Di Ciollo che li assiste, se il perito accerter linesistenza di usi civici, le demolizioni disposte dal Comune nellautunno scorso saranno da considerarsi illegittime in quanto avvenute, fra laltro, in assenza di necessario provvedimento di reintegra, e gli stessi occupatori avranno diritto ad essere risarciti, complessivamente, per milioni di euro. Uneventualit pi volte categoricamente smentita dallAmministrazione Comunale e dai suoi legali di fiducia. Per quanto riguarda lesistenza del vincolo delluso civico, indirettamente connessa ad una questione prioritariamente urbanistica in quanto relativa alla realizzazione di immobili indiscutibilmente abusivi, da Palazzo San Francesco stato fatto notare, infatti, che ci sono numerose sentenze, risalenti addirittura ai primi anni dellOttocento, a stabilire con estrema chiarezza che i terreni di Selva Vetere appartengono al demanio collettivo. Sia relativamente a questo aspetto che alla legittimit delle stesse demolizioni, i legali dellamministrazione municipale, ed in particolare lavvocato Antonio Cardinale, hanno inoltre sottolineato come loperato del Comune sia stato finora giudicato impeccabile in ben tre gradi di giurisdizione. Vale a dire dal Giudice Speciale per gli usi Civici; dal TAR e dal Consiglio di Stato in sede di giustizia amministrativa; e dal Giudice Unico di Terracina che, in sede civile, ha confermato, per gli occupatori di quei terreni, lobbligo di corrispondere un indennizzo per aver di fatto sottratto quelle aree alla disponibilit collettiva.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 16/06/2007 Ore 13:55