Minaccia di rivolgersi alla Procura della Repubblica, una donna di Fondi, possessore di un tratto di duna a Tumulito interessato dall'intervento di rinaturazione comunale.In quell'area sostiene la donna crescevano essenze autoctone ed alberi di ulivo che ormai avevano quarant'anni. Un piccolo paradiso che la ditta incaricata dal comune ha devastato con le ruspe. Un'amministrazione comunale pubblica non pu adottare metodi cos spicci continua la donna in quel tratto c'erano piante stupende che sono state brutalmente sradicate, contrariamente alle stesse prescrizioni del progetto esecutivo di rinaturazione. Nella relazione tecnica i progettisti hanno scritto infatti ha concluso la donna - che l'intervento deve essere realizzato tenendo conto di salvaguardare il pi possibile la vegetazione attuale. Assistita dall'avvocato Massimo Basile, la nostra concittadina ha gi depositato presso il commissariato agli usi civici un'istanza di tutela del possesso di fatto dell'area. Nei prossimi giorni - fa sapere lo stesso avvocato della donna la mia assistita diffider il Comune dal proseguire questo scempio ambientale, tanto pi che siamo in pendenza di un giudizio davanti al commissariato agli usi civici. Intanto riguardo proprio alla possibile inesistenza degli usi civici su questarea vale la pena ricordare che un paio di mesi fa il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi, presentati da una decina di occupatori dei terreni, attraverso i quali, rivendicando presunti diritti di possesso, si chiedeva che venisse conseguentemente affermata lillegittimit della demolizione degli immobili realizzativi. In discussione cera, in sostanza, la correttezza delle ordinanze di abbattimento emesse dal Comune. Il Consiglio di Stato ha riconosciuto la legittimit dellazione intrapresa dallamministrazione comunale a tutela di un bene di notevole valore ambientale, confermando cos la precedente decisione della sezione di Latina del Tribunale Amministrativo Regionale che non aveva concesso la sospensiva delle ordinanze dando di fatto il via libera alle circa ottanta demolizioni effettuate nellautunno scorso. A tal riguardo lavvocato Antonio Cardinale, che ha assistito il Comune nella vicenda, ha fatto notare che il Consiglio di Stato si comunque pronunciato solo sulla legittimit degli atti amministrativi. Per quanto riguarda lesistenza del vincolo delluso civico - indirettamente connessa ad una questione prioritariamente urbanistica in quanto relativa alla realizzazione di immobili indiscutibilmente abusivi - sono invece numerose sentenze, risalenti addirittura ai prima anni dellOttocento, a stabilire con estrema chiarezza che i terreni di Selva Vetere appartengono al demanio collettivo. Il legale evidenzia inoltre che finora loperato del Comune di Fondi stato riconosciuto impeccabile in ben tre gradi di giurisdizione. Vale a dire dal Giudice Speciale per gli usi Civici; dal TAR e dal Consiglio di Stato in sede di giustizia amministrativa; e dal Giudice Unico di Terracina che, in sede civile, ha confermato, per gli occupatori di quei terreni, lobbligo di corrispondere un indennizzo al Comune per aver di fatto sottratto quelle aree alla disponibilit collettiva. Dal Comune confermano che ripetute sentenze del Commissariato agli Usi Civici, della Corte dAppello e della Commissione feudale hanno sempre riconosciuto e affermato la natura di uso civico dei terreni demaniali di Selva Vetere; e che il Consiglio di Stato con la sua recente pronuncia ha suffragato tali precedenti decisioni.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 21/05/2007 Ore 15:51