Dopo che la Procura della Repubblica di Latina ha ufficializzato il provvedimento della Cassazione si sono registrate prevedibilmente diverse reazioni. Soddisfazione è stata espressa in particolare dal vice-presidente e assessore all’urbanistica della Regione Lazio Massimo Pompili e da Legambiente, secondo i quali ormai non ci sono più ostacoli alla demolizione di quelli immobili. Più cauta l’amministrazione comunale di Fondi che per voce del sindaco Luigi Parisella e dell’assessore all’urbanistica Salvatore De Meo si sono limitati a dichiarare che si aspetta la notifica della sentenza per conoscerne nel dettaglio contenuto e motivazioni. Da Palazzo San Francesco è stato fra l’altro sottolineato che non risulta facile capire come si possa esser giunti ad un esito simile senza l’annullamento delle concessioni in sanatoria rilasciate nel 1990 dall’allora sindaco socialista Onorato Marrazzino, sulla base anche di un “nulla osta” regionale anch’esso di fatto mai annullato. Nelle ultime ore a suscitare particolare clamore è stata comunque la riunione della commissione comunale all’urbanistica che all’ordine del giorno della seduta di giovedì scorso prevedeva l’esame della possibilità di procedere, in sostanza, ad una regolarizzazione di quel complesso edilizio. A denunciare il tentativo dell’amministrazione comunale sono stati i consiglieri di centrosinistra Paolo Giardino e Massimo Di Fazio. «Nella convocazione della commissione - dice il consigliere della Margherita Giardino – era inserito il punto denominato ‘Legge regionale 28/80 - Isola dei Ciurli’, ma dopo la notizia della sentenza della Cassazione la seduta è stata rinviata. Il riferimento normativo è alla legge regionale per il recupero dei nuclei abusivi, per cui debbo ritenere che di questo si sarebbe discusso». Secondo il diessino Massimo Di Fazio si è trattato di un tentativo di colpo di mano: «Ho chiesto in Comune di poter consultare la documentazione agli atti della commissione - spiega – ma, come spesso accade, in Municipio non ve ne era traccia. Probabilmente la maggioranza si sarebbe presentata in commissione con una proposta da discutere in vista di un successivo consiglio comunale». “Nessun colpo di mano ma solo l’avvio di una procedura prevista dalla normativa e assolutamente legittima in assenza di una sentenza definitiva giunta solo successivamente” replicano però dalla maggioranza. Ed è in particolare l’assessore all’urbanistica Salvatore De Meo a chiarire che l’ipotesi di ricorrere alla Legge regionale 28/80 era stata in qualche maniera avanzata anche nel corso del processo relativo all’Isola dei Ciurli. Proprio riguardo alla commissione urbanistica ci sono intanto da registrare le dimissioni del presidente Luigi Matteoli che secondo qualcuno sarebbero da collegare anche alla vicenda delle 21 villette del Salto. Anche in questo caso la smentita del centrodestra è però categorica, visto che il congedo del consigliere provinciale forzista, fra l’altro ex assessore comunale proprio all’urbanistica, viene attribuito a motivazioni di opportunità politica essendo Matteoli un apprezzato geologo spesso chiamato a prestare la sua opera professionale nell’ambito delle procedure connesse alla richiesta di concessioni edilizie e permessi a costruire. In ogni caso è prevedibile che la questione dell’Isola dei Ciurli sarà oggetto di varie prese di posizione ancora per molto tempo. Con la sentenza della Cassazione ci sarà presto il trasferimento di proprietà e la conseguente acquisizione al patrimonio edilizio del Comune. La Regione ha chiaramente espresso la sua volontà di procedere all’abbattimento annunciando addirittura l’esercizio dei suoi poteri sostitutivi nel caso in cui il Comune non esegua per proprio conto la demolizione degli edifici. E a proposito di insediamenti immobiliari sulla fascia costiera, ad alimentare ulteriore polemica contribuirà sicuramente anche una recente lettera dell’Associazione per la lotta alle mafie e alle illegalità “Antonino Caponnetto” inviata al presidente della Regione Marrazzo e all’assessore all’ambiente Zaratti. Nella missiva a firma del segretario regionale Elvio Di Cesare si esprimono, infatti, profonde preoccupazioni relativamente alle lungaggini che si starebbero registrando per l’esame e l’approvazione della legge istitutiva del Parco dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi. L’associazione Caponnetto parla di un “forte interesse manifestato da soggetti sospettati di collegamenti con la criminalità organizzata circa la realizzazione di un vasto piano di cementificazione della Piana di Fondi” e riferisce di “presunti tentativi messi in atto da varie parti tendenti a ritardare o, peggio, a snaturare, l’approvazione del progetto”. Di Cesare chiede dunque a Marrazzo e Zaratti di “adoperarsi personalmente per l’approvazione in tempi brevi della Legge istitutiva del Parco”.