Da circa cinque mesi le attività della struttura sono infatti sospese, a quanto sembra per carenza di disponibilità finanziarie. A farsi portavoce del disagio sono alcuni stranieri che evidenziano come presso il Centro fosse possibile avere assistenza sulle procedure per il rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno, carte di soggiorno, ricongiungimenti familiari, coesione familiare e documenti vari. Questi servizi erano fra l’altro offerti gratuitamente e disponibili anche per gli immigrati domiciliati negli altri comuni del sud-pontino. “Ora ci troviamo in serie difficoltà – dicono gli stranieri - perché dobbiamo andare per forza a Latina, in Questura e in Prefettura, per le nostre pratiche”. Gli extracomunitari hanno pertanto promosso una raccolta di firme con cui sollecitano l’amministrazione comunale a fare chiarezza a riguardo. Albanesi, marocchini, indiani, pakistani ed immigrati di altre nazionalità evidenziano fra l’altro che il Comune ha anche un altro sportello per gli stranieri che però non sarebbe in grado di fornire gli adeguati servizi rendendo pertanto necessarie costose e disagevoli trasferte a Latina. La chiusura del Centro, già balzata agli onori della cronaca un paio di mesi fa, era stata attribuita dal Comune al mancato stanziamento delle necessarie risorse finanziarie da parte della Regione Lazio. “Sin dal 2005 – aveva dichiarato in particolare il dottor Cosmo Mitrano dirigente della ripartizione servizi sociali - la Regione Lazio ha annullato le previsioni finanziarie per consentire la continuità del Servizio. Infatti, per tutto l’anno 2006 l’amministrazione comunale di Fondi ha anticipato la somma di 90mila euro per assicurare l’apertura del Centro e lo svolgimento delle attività. La Regione non ha però provveduto all’erogazione delle risorse finanziarie né alle necessarie determinazioni per l’anno in corso”. Gli immigrati chiedono in pratica di sapere se tale problematica è stata superata e se il Centro sarà prima o poi riaperto.