Sono iniziati ieri i primi interrogatori di garanzia delle 37 persone finite in carcere o agli arresti domiciliari nellambito dellormai nota maxi-operazione denominata Lazial Fresco, portata a termine allalba di luned dai Carabinieri della provincia di Latina nellambito di uninchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica su un traffico internazionale di droga.Tra gli indagati comparsi davanti al Giudice per le indagini preliminari anche una coppia di coniugi fondani ed unaltra donna anchella di Fondi. I primi due, difesi dallavvocato Arnaldo Faiola, si sarebbero avvalsi della facolt di non rispondere. Laltra donna avrebbe invece fornito dichiarazioni per chiarire la sua posizione e i suoi legali, gli avvocati Giulio Mastrobattista e Tiziana Di Perna, avrebbero depositato istanza di scarcerazione per incompatibilit con la detenzione. Tra oggi e domani dovrebbero essere ascoltati tutti gli altri arrestati che, anche per indisponibilit di spazi, sono stati rinchiusi non solo nel carcere di Latina ma anche in quelli di Cassino, Frosinone e Velletri. Loperazione dei Carabinieri ha portato al sequestro di ben 80 chili di hascisc e 40 di cocaina. Oltre alla droga sono stati rinvenuti una cospicua documentazione ancora al vaglio degli inquirenti e anche alcuni congegni elettronici presumibilmente utilizzati per rilevare la presenza di spie e microchip. Dalle intercettazioni inoltre emerso che i vari indagati, sospettando evidentemente di essere sotto controllo, cambiavano i loro numeri di telefono ogni due-tre giorni e utilizzavano nelle loro comunicazioni una sorta di codice cifrato in cui ad ogni lettera corrispondeva un numero. Nei confronti degli arrestati, il cui volume di affari si aggirava sui 100mila euro al mese e dunque complessivamente almeno sul milione di euro, non stato per il momento contestato il reato di associazione a delinquere anche se non escluso che, dopo le accennate verifiche, possa esserci una decisione in tal senso da parte della magistratura. Linchiesta ha suscitato ampio clamore nel nostro comprensorio, perch dodici delle persone raggiunte da ordinanza di custodia cautelare sono residenti tra Fondi, Monte San Biagio e Campodimele. Per quanto riguarda la nostra zona, i provvedimenti restrittivi hanno riguardato, lo ricordiamo, tre familiari referenti di una ditta di autotrasporti fondana gi coinvolti in precedenza in fatti analoghi. Si tratta di un 51enne originario di Minturno, di suo figlio di 28 anni e di un suo nipote 31enne. Coinvolta anche una loro parente di 46 anni. Loperazione ha daltronde preso il nome proprio dalla loro ditta di autotrasporti nei cui camion frigo la droga, nascosta tra frutta e verdura, arrivava in zona dai porti di Gaeta o Civitavecchia o addirittura dalla Spagna e dalla Germania. Sempre a Fondi sono stati poi arrestati un 36enne, un 35enne, un 27enne ed una 32enne, tutti residenti nella zona della cosiddetta 167 e gi noti alle Forze dellOrdine; e, ancora, un 46enne e la sua compagna di 41 anni residenti nella zona de Le Spinete, gestori, a quanto si appreso, di un bar del centro. Il fratello della donna, un 35enne anchegli finito in carcere, residente invece a Campodimele. A Monte San Biagio, infine, stato bloccato un 39enne, referente di unaltra ditta di autotrasporti sempre di Fondi, fra laltro figlio del 66enne reo confesso di un omicidio avvenuto circa tre anni fa nelle campagne del paese. In molti casi, come detto, la droga sequestrata, proveniente inizialmente soprattutto dallArgentina, era nascosta tra carichi di frutta e verdura destinata ufficialmente al Mercato Ortofrutticolo di Fondi, i cui operatori, bene sottolinearlo, sono risultati assolutamente estranei alla vicenda.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 10/05/2007 Ore 14:09